Ultim'ora

CASERTA / ROCCAMONFINA – Assenteismo alla Provincia di Caserta, Feole verso il patteggiamento: la credibilità istituzionale non è un optional

Feole-Ludovico

CASERTA / ROCCAMONFINA –  (di Nando Silvestri) –  L’idea rivoluzionaria di migliorare e modernizzare l’assetto territoriale italiano attraverso la riorganizzazione degli enti provinciali, troppo spesso inefficienti pachidermi orientati al disprezzo del denaro pubblico, non è una conquista dei politicanti pentolai contemporanei ma risale, che piaccia o no, alle direttrici che impose Mussolini nel1927. Oggi, quelle stesse direttrici sarebbero certamente suffragate da ulteriori riflessioni che oltrepassano i buchi di bilancio e il dictat del Patto di Stabilità. Ci riferiamo all’eccesso di semplificazione e superficialità con cui si affrancano alcune gravi piaghe come l’inabilità, il disimpegno e la  sprezzante faciloneria di taluni funzionari amministrativi pubblici.
A circa un anno dalla notizia di sanzionamento per assenteismo divulgata dai media, in capo all’ex sindaco di Roccamonfina, ex segretario provinciale ad interim del PD ed impiegato della Provincia di Caserta Ludovico Feole, obbligato a rinunciare a 5 mesi di stipendio, emergono alcune  sconcertanti indiscrezioni. Commentarle è inderogabile diritto costituzionale pur dissociandosene definitivamente in primis. L’imprecisato e presunto sforzo di patteggiamento votato a ridurre la suddetta sanzione del 60% ventilato da qualcuno, se fosse vero, si configurerebbe come l’ennesima grave offesa del sistema alla collettività che paga i tributi per un impianto istituzionale funzionante. Sicuramente non per  sostenere impiegati statali che disertano i propri impegni per intrattenersi altrove, magari in discussioni universitarie a sfondo economico.
Ci piace pensare che le succitate voci di corridoio sulla delicata faccenda siano fantasiose o, almeno, lo auspichiamo sinceramente discostandocene, per seguitare a nutrire un benché minimo sentimento di appartenenza e fiducia in questo Stato che ha smesso oramai di rappresentarci da troppo tempo per l’esclusivo tornaconto dei soliti furfanti insediati sugli scranni del potere. A prescindere dai predetti pettegolezzi certamente inattendibili, ci hanno insegnato che è responsabilità di chi sbaglia accettarne le conseguenze per quanto onerose esse possano rivelarsi. Per questo, non immaginiamo neppure lontanamente che Feole od altri possano in qualche modo ritenersi estranei al sacrosanto principio menzionato. Ne andrebbe della credibilità delle istituzioni stesse. Se pensiamo, però, che nelle controversie tributarie lo Stato  commina sanzioni puntando il dito senza indugi sui contribuenti più vulnerabili, ma per sé applica la regola dell’eccezione attribuendosi da solo la ragione e abusando non di rado dell’istituto della presunzione, qualche fisiologico dubbio sulla coerenza dell’amministrazione diventa certamente inevitabile. Del resto il giudice che ha condannato vilmente Tortora, non solo non ha mai pagato per il suo imperdonabile e vergognoso errore, ma è stato pure investito, quasi per riconoscenza, di risonanti cariche amministrative nella provincia di Napoli. Come sosteneva Giuseppe Mazzini è il momento della “tempesta del dubbio” e qualche legittimo dubbio ci assale effettivamente, sino al punto di comprendere in qualche modo, senza peraltro giustificare,  le ragioni degli anarchici e quanti come loro predicano l’evasione fiscale come unica risposta possibile alle innumerevoli incongruenze di questa “specie di nazione minorata” che è diventata l’Italia. Comunque, sull’assurdità delle succitate indiscrezioni, negoziazioni e trattative fra Feole e amministrazione provinciale circa l’addolcimento rilevante dell’ ammenda imposta al noto personaggio che spesso si faceva chiamare “dottore” senza averne titolo non si possono serbare incertezze. Soprattutto se si confida candidamente in questo Stato di diritto. Ma su un aspetto siamo tutti d’accordo: la diffidenza elefantiaca suscitata dai diversi apparati governativi locali che hanno fatto il diavolo a quattro per perdere definitivamente la faccia.

Guarda anche

GRAZZANISE / CAPUA – Bimba colta da malore dopo cena: muore a soli 5 anni

GRAZZANISE / CAPUA – “Mamma, non mi sento bene”. Queste le ultime parole pronunciate dalla …