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PIEDIMONTE MATESE – Aree interne in crisi, la protesta dei sindaci delle comunità montane

PEPE-FABRIZIO

PIEDIMONTE MATESE –  Strategia regionale per le Aree Interne, contenute nel Documento di Sintesi di cui al DGR. N. 282/14 – Protesta e diffida in merito alla esclusione delle aree interne coincidenti con il territorio della Comunità Montana del Matese.   Su specifica richiesta del Sig. Sindaco di Piedimonte Matese, condivisa dal Presidente della Comunità Montana del Matese, la Conferenza dei Sindaci dei diciasssette Comuni del comprensorio, ancora una volta, denunciano l’estremo disagio sociale in cui versano le proprie popolazioni, a causa del perdurante disinteresse degli Organi regionali per le aree interne, le quali già soffrono di una condizione di difficoltà strutturale determinata dalla continua espropriazione di servizi essenziali, da tempo riconosciuti fondamentali in relazione alla nostra area che, per la sua particolare dislocazione geografica, è già fortemente penalizzata.    Nello specifico, in relazione a quanto sopra ed a seguito delle riflessioni condivise dai Sigg.ri Sindaci del Comprensorio comunitario, è stato evidenziato quanto di seguito riportato in sintesi:

PREMESSO:

– che la Regione Campania con D.G.R. n. 282 del 18.07.2014, pubblicata sul B.U.R.C. n. 51 del 21.07.2014 ha approvato i documenti di sintesi del P.O.R. Campania F.E.S.R. 2014 – 2020 e del P.O.R. Campania F.S.E. 2014 – 2020 e contestualmente ha dato mandato alle rispettive Autorità di Gestione di procedere alla notifica dei documenti ai servizi della Commissione Europea (Regolamento (UE) n. 1303 del 17 dicembre 2013; Regolamento (UE) n. 1301 del 17 dicembre 2013; Regolamento (UE) n. 1304 del 17 dicembre 2013).

– che la stessa Regione nel definire la Strategia regionale per le Aree Interne, contenute nel Documento di Sintesi (DGR. N. 282/14) ha identificato ed inserito nel P.O.R. Campania FESR 2014 – 2020 quattro aree progetto: 1) Alta Irpinia, 2) Tammaro-Titerno, 3) Cilento Interno, 4) Vallo di Diano (1 afferente alla Provincia di Benevento, 1 a quella di Avellino, 2 a quella di Salerno) escludendo in tal modo dagli obiettivi strategici i 40 Comuni della Provincia di Caserta identificati dal D.P.S. come aree interne ed in modo particolare i comuni di: 1) Castello del Matese, 2) Gallo Matese, 3) Gioia Sannitica, 4) Letino, 5) Piedimonte Matese, 6) Raviscanina, 7) San Gregorio Matese, 8) San Potito Sannitico, 9) Sant’Angelo d’Alife, 10) Valle Agricola classificati come “aree interne” e “periferici”.

– che i predetti Comuni presentano gli stessi caratteri di criticità e di perifericità di quelli identificati dalla Regione Campania e per di più sono nel Sistema territoriale di sviluppo a dominante naturalistica A 10 del P.T.R. (L.R. 13/2008), nel perimetro territoriale del Parco Regionale del Matese, nella Rete Natura 2000 e tutti nella Comunità Montana del Matese.

– che, pertanto, la suddetta esclusione fa venir meno lo stesso principio per il quale le aree interne sono state definite dal DPS ovvero in funzione del loro carattere di perifericità e di distanza non tanto e non solo geografica dai poli urbani, quanto dalla loro distanza dai centri di offerta dei servizi di base, individuando tra tali servizi i seguenti:

  • istruzione (scuola secondaria superiore);
  • sanitario (ospedale sede di un DEA – Dipartimento d’emergenza e accettazione);
  • trasporti (distanza da una stazione ferroviaria di tipo Silver).

– che in questo modo vengono palesemente disattese le scelte operate dal DPS che intendeva, invece, esaltare proprio la dimensione sociale prima ancora che economica dei territori “interni” definendoli, cioè, sulla base di una prevalenza di fattori di contesto connessi all’offerta di servizi essenziali che consentono alle popolazioni di risiedere, in modo qualitativamente soddisfacente, in determinati luoghi.

ALL’ UNANIMITA’ STABILISCONO

  1. Di RICHIEDERE l’immediata adozione di ogni utile atto formale per l’inclusione nel P.O.R. Campania FESR 2014/2020 dei comuni di: 1) Castello del Matese, 2) Gallo Matese, 3) Gioia Sannitica, 4) Letino, 5) Piedimonte Matese, 6) Raviscanina, 7) San Gregorio Matese, 8) San Potito Sannitico, 9) Sant’Angelo d’Alife, 10) Valle Agricola, già a giusto titolo classificati come “aree interne” e “periferici”.
  2. Di RIAFFERMARE lo stato di emergenza Matese con la contestuale e rinnovata richiesta, per il tramite del Sig. Prefetto di Caserta, dell’apertura immediata di un tavolo istituzionale per una discussione congiunta al fine di individuare possibili soluzioni, condivise da tutti gli Enti ed organismi interessati;
  3. Di RIBADIRE l’imprescindibile necessità di dover adottare una politica regionale, secondo criteri di equità sociale, attraverso scelte efficaci, volta alla corretta valorizzazione del patrimonio culturale ed umano delle aree interne per garantire, in un momento congiunturale di estrema difficoltà occupazionale generale, una efficace gestione delle risorse territoriali;
  4. Di PREANNUNCIARE la convocazione di una pubblica conferenza operativa alla quale invitare, per le correlate responsabilità di competenza, il Presidente della Regione Campania On.le Stefano Caldoro, il Presidente del Consiglio Regionale On.le Pietro Foglia, i Signori Capigruppo Consiliari Regionali, gli Assessori ed i Consiglieri Regionali eletti in Terra di Lavoro nonché il Presidente della Provincia di Caserta On.le Domenico Zinzi.

 

I Sindaci del Comprensorio firmatari del prwesente documento æ

Giuseppe Avecone – Romualdo Cacciola – Vincenzo Cappello –Mauro Di Stefano – Vittorio Folco – Francesco Imperadore – Rocco Landi – Vincenzo Lanzone – Giuseppe Mallardo – Antonio Montone – Antonio Montoro – Anastasio Napoletano – Giovanni Antonio Palumbo – Fausto Perrone – Giovanni Prato – Michelangelo Raccio – Domenico Scuncio.  (cs)

 

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un commento

  1. Beniamino Rega

    Il problema è che bisogna sempre correre ai ripari. Se non avessi evidenziato l’amnesia regionale e l’ignavia dei referenti politici territoriali (ho pubblicato un post sul mio blog in data 26 luglio 2014) oggi probabilmente saremmo tutti tranquilli in vacanza, così come erano tranquilli i nostri amici politici quando in regione da quasi un anno si decideva circa la strategia regionale per le aree interne. Mi auguro che le tardive nonchè legittime rivendicazioni siano accolte positivamente dalla Regione Campania e che i 10 comuni eleggibili afferenti al STS A10 siano in grado di produrre una pianificazione d’area vasta in linea con le indicazioni ministeriali e regionali al riguardo (questo a prescindere dalla strategia per le aree interne).