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PIEDIMONTE MATESE / ROMA – Politica, Rossi: “Prevedo il voto in Primavera, candidiamo un Berlusconi”

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PIEDIMONTE MATESE / ROMA – Eccola, la potente “tesoriera” di Forza Italia. Maria Rosaria Rossi poggia la tazzina di caffè. Aria scherzosa, ma non troppo, risponde: “Io dovrei citarvi per danni psicologici a voi giornalisti; scrivendo tutti i giorni di me come ‘la tesoriera’, mi avete illusa che avrei trovato un tesoro e invece ho trovato solo debiti… Chiamatemi debitiera…”.  Debitiera, ma anche molto di più. Perché la Rossi ha un potere enorme, quello di firma delle liste elettorali. Ed è anche titolare del simbolo di Forza Italia. È sua la firma sulle liste dei candidati che vengono depositate: “E’ chiaro – spiega – che agisco sulla base delle indicazioni del presidente Berlusconi”. Però, scusi senatrice, mi faccia capire: se lei impazzisce e dice che le liste, per come sono fatte, non le firma neanche sotto tortura che succede, non si presentano? “Non si preoccupi, non impazzisco”.

Però è su questa storia che dentro Forza Italia è iniziata la dissidenza. “Chi attacca me – prosegue la Rossi – lo fa perché non ha il coraggio di attaccare il presidente. E se la prende con chi gli sta attorno. Non c’è niente di più ovvio del fatto che io prenda disposizioni dal presidente. O vogliamo ancora credere alla storiella che Berlusconi non ha capacità di intendere e volere ed è nelle mani di qualcuno? Siamo seri per favore”.

Senatrice, è raro vederla in Aula con questa assiduità al Senato.
È vero, però quando ci sarà il senatore Napolitano mi vedrà più spesso.

Non mi pare che le dimissioni siano all’ordine del giorno.
Peccato, da collega avrei voluto dirgli tre parole.

Quali?
Mica lo dico a lei. Tre parole…

Torniamo al Senato.
È un momento politico molto importante, in cui è stato il presidente Berlusconi per primo a raccomandarci di essere presenti e impeccabili nella condotta. Se le riforme stanno andando avanti è grazie ai nostri voti e alla coerenza con cui stiamo rispettando i patti. Credo che lei sarà d’accordo con me se dico che su tutta questa storia delle riforme, Renzi ha più problemi dentro casa sua che con noi. La tensione, nel Pd, è palpabile. Parlano pure del ritorno dei 101.

Pure voi avete un bel dissenso interno.
È fisiologico che su materie così importanti ci sia una discussione. Ma il gruppo sta tenendo bene e senza le ferite profonde che vedo a sinistra.

Insomma, grazie a voi Renzi ha tirato giù Letta con l’Italicum, poi grazie a voi evita di rimanere prigioniero delle correnti del suo partito. Il Patto del Nazareno si rafforza.
Va molto di moda parlarne… Diciamo che si rafforza perché è evidente che non c’è alternativa al patto del Nazareno se si vogliono fare le riforme. Ma è tutto più semplice di quello che si vuole far apparire. Il presidente Berlusconi e il presidente Renzi hanno trovato un accordo per riformare la Costituzione. Ed entrambi lo stanno portando avanti con impegno e coerenza.

Perché non lo pubblicate? Non crede che allontanerebbe i sospetti di “inciucio”?
Semplicemente perché non è scritto… Lo so, lo so… Ora mi dirà che Toti ha detto che c’è un pezzo di carta scritto… Io la vedo così: tra persone per bene vale una stretta di mano. Se poi le persone in questione, ovvero Renzi e Berlusconi, mentre parlavano hanno preso due appunti come pro-memoria mi pare una cosa normale. Certo non c’è una pergamena sigillata con la ceralacca e depositata dal notaio.

Nella stretta di mano c’è anche la giustizia?
Questo non credo. E sa perché? Perché non ce n’è bisogno. Nel senso che in materia di giudici e di riforma della giustizia Renzi è un garantista. Ha un approccio molto più simile a quello di Berlusconi che al partito dei giudici che ha guidato la sinistra in questi vent’anni. Non è un caso che la prima cosa che ha annunciato è la responsabilità civile dei magistrati.

E adesso, se ho capito bene, sarà stipulata la seconda parte del patto sulla legge elettorale.
È chiaro che se si fa un patto le modifiche non possono che essere che condivise. Martedì Renzi e il presidente Berlusconi si incontreranno e discuteranno di eventuali modifiche. Mi pare che anche in questo caso stiamo dimostrando pazienza e senso di responsabilità.

Dica la verità, senatrice: vi sentite un po’ al governo da quando c’è Renzi? Nel senso che non vivete questo esecutivo come ostile sulle cose che stanno a cuore a Berlusconi, dalla giustizia a Mediaset.
No, su questo sbaglia davvero. Anche su Mediaset circolano leggende. Che cosa dovrebbe tifare il dottor Confalonieri, che vada male l’Italia e saltino i conti pubblici? È ovvio: spera che l’economia si riprenda e che il governo non faccia errori. Tutti gli imprenditori sperano che l’Italia ce la possa fare, io per prima visto che sono un’imprenditrice. Ciò detto, siamo tutti molto preoccupati per l’economia di questo Paese. Parlo ogni giorno con colleghi imprenditori, e tutti vedono un Renzi in difficoltà sui conti: non c’è crescita, non ci sono riforme, la spesa pubblica sale, sarà costretto a una manovra lacrime e sangue. Se con questi conti al governo ci fossimo stati noi, con questi indicatori apriti cielo…
Seguendo il filo del ragionamento, le chiedo: offrirete a Renzi la vostra disponibilità di un governo di larghe intese per far fronte alla crisi?
Il presidente Berlusconi ha offerto un patto sulle riforme, perché noi diversamente da ciò che fece la sinistra nel 2005 siamo un’opposizione che ha a cuore l’Italia. Condividere la scrittura delle regole è un conto, condividere un governo mi pare fantascienza.

Bene non vi sentite al governo, però grazie a Verdini mi pare ci sia un’interlocuzione privilegiata con palazzo Chigi.
Grazie a Berlusconi direi. Fu il primo a fiutare che il giovane Renzi aveva talento e infatti lo invitò ad Arcore, quando era solo un sindaco. La sua vittoria e quel che è venuto dopo con un dialogo civile tra noi è la testimonianza che Berlusconi ha sempre avuto ragione: il problema di questo paese sono i comunisti. Ritornando al senatore Verdini penso che stia facendo un ottimo lavoro. È una persona concreta e leale ed ha tutta la mia stima.

Andare al governo è fantascienza. Sbaglio però se faccio questo ragionamento: dopo aver fatto le riforme assieme sarà naturale eleggere assieme il successore di Napolitano.
Non sbaglia.

Mi faccia una previsione sulle prossime elezioni.
Una previsione? Nella prossima primavera.

È un auspicio?
È una previsione.

Io però non ho capito una cosa. Ma se si vota domani mattina, o tra un mese, o tra un anno, voi chi candidate visto che Berlusconi è in eleggibile?
E che problema c’è… Un Berlusconi vuole che non lo troviamo?

Un Berlusconi?
Un Berlusconi.

Quindi sta dicendo che scenderà in campo un figlio. Però senatrice ammetterà che pare una telenovela: lei allude, Marina smentisce… sono mesi che si va avanti così.
Non ho detto Marina, ho detto “un Berlusconi”. Magari abbiamo il jolly. E magari vincerà le prossime elezioni. E forse in questo Paese potremmo ricominciare a sperare.. Ecco le do il titolo: #matteostaiserenoabbiamoiljolly.

E questo è il messaggio politico del cerchio magico che lei rappresenta.
No la prego, il cerchio magico no..

Adesso mi vuole negare anche l’esistenza di un cerchio magico.
No, non posso negare che esiste un cerchio intorno al “Magico”…

A proposito di cerchio magico, ci dice lo stato dei rapporti tra Berlusconi e la Pascale?
È lo stato di due persone che insieme fanno rabbia a molti, ma il loro amore vincerà su tutto, soprattutto sull’invidia e sull’odio: fatevene una ragione.

Ma Francesca ha ambizioni politiche visto che sui giornali campani si parla si una sua candidatura come governatrice?
Probabilmente in passato sì, ma poi ha fatto una scelta, quella di stare accanto all’uomo che ama.

Quindi lei lo esclude?
Io lo escludo.

Senatrice, che effetto le fa essere descritta come la più cattiva di tutti?
Non mi considero una persona cattiva, nemmeno buona, mi sento semplicemente di stare nel giusto; sto ricoprendo incarichi importanti nel momento più difficile della storia di Forza Italia e del presidente Berlusconi. Si è cattivi quando si abusa dei più deboli. Io combatto solo l’ipocrisia e l’ingratitudine.

Fuori i nomi.
Chi vuole intendere, intenda. Mi riferisco a tutti quelli che usano gli ideali come pretesto per raggiungere posizioni importanti e a tutti coloro che hanno la memoria più corta del proprio naso. Io non dimentico chi mi ha portata fin qui, perché la lealtà e la riconoscenza non sono doveri ma stati d’animo che mi accompagnano ogni giorno nel percorso della mia vita. Inviterei tutti a non dimenticare.

Ma si aspettava questo successo?
No, non mi aspettavo certo tutto questo, ma nel momento stesso in cui accetto di svolgere ogni ruolo che mi viene assegnato lo porto avanti, sempre, con impegno e dedizione e con grande senso di responsabilità, ma soprattutto con la consapevolezza che, nel mio caso, il margine di errore è pari a zero.  (Alessandro De Angelis  – Huffingtonpost.it)

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2 commenti

  1. Gennaro Pasciuto

    Ma l’hanno gonfiata col compressore?

  2. Ah si? Berlusconi si ricandida? A che, a presidente delle mummie incerenate?Buhauhauahauaahau….che patetici!