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PIETRAMELARA – Appalti e concorsi, la polizia nuovamente in comune: servivano ulteriori documenti

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pietramelara. Affare vigilanza privata e concorso vigili urbani, la Procura acquisisce ulteriore documentazione. Pochi giorni fa, infatti, gli uomini della Procura si sono recati nuovamente nella casa del popolo di Pietramelara. Secondo alcune indiscrezioni era necessaria l’acquisizione di ulteriori documenti relativa al tanto chiacchierato concorso dei vigili urbani e all’affare vigilanza privata. Una vicenda, quella relativa all’appalto per la vigilanza privata che vede indagata, per ora, cinque persone alle quali vengono contestati più di tredici reati.  Una sola, invece, la persona offesa
Le figure coinvolte: Sotto la lente della Procura  sono fniti il funzionario municipale Bruno Smaldone,  il comandate dei vigili urbani Giuseppe Izzo, l’agente di polizia municipale Antonio Tabacchino, l’imprenditore Giovanni Rubino e l’impiegato dell’ufficio tecnico comunale Dante Conca.
I reati contestati: L’elenco dei reati ipotizzati dagli investigatori è davvero molto ricco. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di corruzione, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, concussione, millantato credito, minaccia violenza privata, rivelazione di segreti d’ufficio, falso, falso ideologico, turbativa d’asta. Per tutti gli indagati, la procura ipotizza il concorso. Alcuni dei reati ipotizzati sarebbero stati commessi in danno dell’unica persona che la Procura ritiene offesa, quindi vittima. Nella questione della vigilanza privata,  però sembra esserci anche una “costola” d’inchiesta in base alla quale sarebbe già scattata la denuncia a carico di un funzionario della macchina amministrativa di Pietramelara e il legale rappresentante della società Sicurezza e Legalità: Bruno Smaldone e Alfredo Saulle.  L’affidamento sarebbe avvenuto con l’incarico diretto attraverso cui il funzionario Smaldone avrebbe assegnato il servizio scindendolo in due parti: la vigilanza diurna alla Sicurezza e Legalità, mentre la sorveglianza notturna sarebbe stata affidata alla Gss. Secondo le indagini svolte finora dagli uomini della squadra mobile di Caserta – coadiuvati dalla Polizia Amministrativa-  l’azienda guidata da Saulle non avrebbe avuto le necessarie  certificazioni per svolgere servizio di vigilanza, essendo la stessa, infatti, abilitata unicamente al servizio di portierato.  Tutto regolare, invece, per quanto riguarda l’affidamento alla Gss.    L’affidamento del servizio – fatto con la somma urgenza –  avvenne dopo una relazione dei vigili urbani di Pietramelara che dipingevano un quadro molto drammatico della sicurezza in paese; un centro, scrivono i vigili urbani,  preda di continui attacchi della microcriminalità.Tutte le persone coinvolte respingono le accuse ritenendole frutto di montature

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2 commenti

  1. Caro giornalista ma come mai continui a scrivere tutti i nomi e cognomi degli “indagati” e non fai sapere a tutti noi lettori il nome e cognome della povera vittima? Ma non è che siamo un po di parte? Attendo/iamo con ansia il nome e cognome. Vi reputo un buon sito di informazione non fatemi ricredere. W l’informazione a 360 gradi!

  2. Sicuramente sara come dice Lei, Lei, Lei, ma si rende conto che questa è una cosa grave, grave , tu che ti nascondi dicendo Diaz, Diaz, non sei uno di quello che si nasconde, nasconde, il problema è un’altro che questo è solo l’inizio di una grande indagine, a Pietramelara sembra che non sia stata fatta mai una gara per acquisto di materiale di consumo per la polizia Locale, Segnaletica e quant’altro e vince VINCE,vince sempre LUI , Lui tanto che lo ama lo porta con LUI a SCAVALCO tanto alti e tanti si dice bene attenzione ai segnalati meiiiiiiii