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SPARANISE – Piccolo torna a casa: “Ho sbagliato, non potevo stare lontano dai miei affetti”

SPARANISE.  «Questioni strettamente personali mi hanno spinto a lasciare la mia casa per alcuni giorni». L’ex sindaco di Sparanise Salvatore Piccolo fa chiarezza sulla vicenda che per oltre una settimana ha tenuto con il fiato sospeso l’intera cittadina dell’agro caleno. «Non c’è stato alcun ricatto, di nessun genere, così come non c’è stato alcun problema economico alla base della mia decisione — rivela al Corriere del Mezzogiorno —: ho solo per qualche attimo creduto, sicuramente sbagliando, di potermi buttare tutto, o comunque gran parte della mia vita alle spalle». Sono queste le motivazione che fornisce lo stesso politico per spiegare il suo gesto nato, probabilmente, dalla passione per un «improvvisa fiamma».

Qualcosa di poco importante al cospetto della famiglia, che rappresenta un valore fermo per Salvatore Piccolo che ci ripensa e senza esitazione realizza la gravità dell’errore commesso. «I primi giorni lontano dalla famiglia sono stati terribili — confessa l’ex sindaco — la coscienza mi ha fatto riflettere su ciò che stavo facendo, sulle conseguenze delle mie scelte. Allora ho capito che dovevo tornare. L’amore per le mie due figlie mi ha spinto a rivedere le mie scelte facendomi ritornare sui miei passi. È stata la molla — assicura Piccolo, non nascondendo l’emozione — che ha fatto scattare in me l’irrefrenabile voglia di ritornare a casa. Una casa dalla quale mi ero allontanato convinto di poterne fare a meno. Invece — insiste l’avvocato — ora il principale obiettivo della mia vita sarà quello di lottare, giorno per giorno, per riconquistare la fiducia delle mie due bambine e di mia moglie. Voglio ritornare ad essere per loro un ottimo padre ed un buon marito».

Parole misurate quelle dell’ex sindaco di Sparanise, ritornato in paese dopo dieci giorni di assenza «ingiustificata». Una lontananza che ha fatto scattare l’allarme lunedì 16 gennaio quando la moglie Maria Consiglia presentò denuncia di scomparsa presso la locale stazione dei carabinieri. Tante le ipotesi, alcune fantasiose, altre più credibili, sulle ragioni che hanno portato l’avvocato lontano da Sparanise e dalla sua famiglia. Poi il rientro a casa, l’altro ieri sera, con il treno (la sua Alfa 159 era stata ritrovata e posta sotto sequestro a San Remo) fino alla stazione di Pisa e poi con il fratello, in macchina, fino a Sparanise. Prima di riabbracciare la famiglia, l’avvocato, però, è passato presso la caserma dei carabinieri dove ha fornito la sua versione dei fatti. Un interrogatorio lungo e dettagliato iniziato mercoledì notte intorno alle ore ventidue e terminato ben oltre la mezzanotte. Poi la serenità e il ritorno a quella normalità che ora — assicura Piccolo — è capace di dargli tanta felicità. Resta per Piccolo «il rammarico per tutte le preoccupazioni che ho causato alla famiglia e a tanti amici».

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