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PIEDIMONTE MATESE – Sesso e potere, lo scandalo del capoluogo matesino. Aspetto morale più pesante di quello penale

PIEDIMONTE MATESE –  Un processo – che prende spunti da fatti accaduti a partire dal 2010 –  scuoterà, profondamente Piedimonte Matese. L’aspetto morale sembra pesare molto più dell’aspetto penale. Sono coinvolti in tre: Fabrizio Pepe, Antonio Ferrante e Piero Cappello, fratello del primo cittadino Vincenzo Cappello. Pesantissime e diverse le accuse contro Pepe, più marginali quelle contro Ferrante e Cappello. Intercettazioni trelefoniche, pedinamenti e intercettazioni ambinetanli, unite ai classici metodi investigativi, hanno messo in evidenza un malcostume  diffuso nella gestione delle opere publbiche ma anche come spesso sesso e potere vanno a braccetto. Diverse le denunce presentate dalle vittime con altrettanti riscontri da parte degli investigatori. Per questi fatti partirà il processo alla fine di questo mese di aprile.

Secondo il capo a) dell’accusa Fabrizio Pepe, quale Presidente della Comunità Montana del Matese, abusando della sua qualità e dei suoi poteri , costringeva – o comunque induceva- Della Corte Antonio, aggiudicatario, presso la Comunità Montana del Matese di un appalto di oltre 300mile euro,   a dare o promettere una utilità per se e per Nasti Monica (donna legata al Pepe Fabrizio da uno stretto rapporto personale), in particolare nelle more fra l’aggiudicazione dell’indicato appalto -già intervenuto in favore del predetto Della Corte Antonio- e la stipula del conseguente  contratto, gli chiedeva di acquistare dei mobili da collocare nell’abitazione di  una sua “amica”,   richiesta formulata come prestito ma in realtà finalizzata ad acquisire definitivamente l’utilità in quanto, pur dopo l’avvenuta dazione, non restituiva al Della Corte l’importo speso.

Secondo il capo b) dell’accusa Pepe abusando delle sue qualità di consigliere comunale tentava di costringere e/o indurre una donna bisognosa ad avere rapporti sessuali con lui, in particolare, consapevole della condizione di indigenza della donna  (madre di tre figli minori, che viveva in una abitazione priva di fornitura elettrica ed al freddo, disoccupata), dopo che la donna si era rivolta agli Uffici Comunali per richiedere l’assistenza dei servizi sociali in relazione alla sua indigenza.

Secondo il capo c) dell’accusa Pepe abusando della sua qualità di consigliere e assessore presso il comune di Piedimonte Matese, abusando della sua qualità e dei suoi poteri costringeva – o comunque induceva- Florio Pasquale incaricato dal comune di eseguire dei lavori presso l’area di stoccaggio RSU, a dare o promettere per sé un’utilità. In particolare, Pepe chiedeva al Florio  di effettuare lavori in una sua abitazione del centro storico e, alla richiesta del pagamento del corrispettivo, pari ad euro 700, consapevole del fatto che il comune non aveva ancora corrisposto al Florio le somme che gli spettavano in relazione ai lavori svolti, approfittando quindi della situazione di debolezza del predetto, rifiutò di versare al Florio il corrispettivo relativo ai lavori presso la sua abitazione (limitandosi ad affermare che gliela avrebbe fatta recuperare addebitandola al Comune, evidentemente facendo maggiorare quanto gli spettava per i lavori dell’appalto sopra indicato, somma che in realtà non gli fu mai corrisposta nemmeno in tal modo).

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16 commenti

  1. Oh mamma ed ora i lacchè protetti da codesti individui non commentano

  2. quand’è che andranno a tirar fuori il marcio anche all’ufficio dei servizi sociali?

  3. a proposito di ferrante tale padre tale figlio.la dinastia continua

  4. Sto dalla parte di Monica Nasti e Pasquale Florio

    Tra l’ufficio assistenza sociale diretto in modo personale da una che senza titoli oltre al predetto dirige (si fa per dire) un intero settore, in modo squallido e approssimativo, e l’ufficio tecnico degli indagati (uno), dei condannati (due) non si sa chi fa più schifo. E’ cosi che si espone la gente alla necessità e la si rende debole e cedecole richieste sopra le righe di qualche RATTUSO con il morto nelle mutande, approfittando del potere che rappresente. Ma quand’è che metteranno qualcuno non interverrà per far finire lo spadroneggiamento di questi signori? Che aspettano, che qualche giorno qualcuno esasperato da tanta prepotenza faccia qualche pazzia? FERMATELIIIIIII….!!!

    Bravo Paqualino Florio. Tra tanti ciarlatani che denuncio qua e denuncio là è l’unico che fa sul serio. DISTRUGGILI!

  5. antonio romano

    questo che esce fuori oggi non e certo una novita anzi non ce da stupirsi rafforza solo quello che dico io da sempre e continuero a farlo finche la legge non interverra e punira questa persone . volevo angiungere anche che se queste cose succedessero in paesi piu civili si dimetteressero chi ne e coinvolto ma qui il nostro caro sindaco mantiene duro anche se in questione e coinvolto il suo caro fratellino con i suoi amici assessori si devono solo vergognare e dare le dimissioni in fede Antonio Romano…..

  6. Giuseppe Martello

    Da dipendente comunale che vive ogni giorno all’interno di quell’inferno, di Dante dove non si sa più chi comanda e dove chi vale viene sbattutto emarginato nel cesso e i mediocri promossi posso affermare che, ormai si è andati oltre la soglia di sopportazione umana. Impiegati uno contro l’altro, con i compiacenti di questa politica da una parte ad ingrassare e inamovibili dalle loro postazioni lavorative trentennali e altri che girano come le trottole come Il sottoscritto, anche quando l’esperienza maturata dovrebbe essere considerata una risorsa, perchè mai compiacente nè con questa banda nè con altre e per questo investito dell’onore di essere trasferito ben 40 volte, con la convizione che in questo modo lo avessero piegato. E invece il signor Martello medesimo, essendo di stirpe sannita, non si piegherà mai, nè si spezzerà, specialmente davanti a questi arnesi di cartone bagnato, anche perchè ha una missione da compiere: quella di vederli finiti senza possibilità di ritorno, sia i capi politici, sia i loro capibastone, scelti sulla base di affinità elettive e quello che sta succedendo in questi giorni lo fa sentire fiducioso di essere sulla buona strada e annuncia che farà di tutto per dar vita al Meet Up Movimento5Stelle, attualmente seconda forza politica prima del PD senza avere neppure una rappresentanza, per aiutare questi signori a liberare La Casa Comunale della loro presenza DI-ME-TTE-NDO-SI! Senza offendere ulteriormente la Casa dei Cittadini e i cittasdini stessi soprattutto che la smettano anche di intitolarsi immeritatamente strade, stadi, piazze e sale per autoincensarsi come Dei o imperatori del grande impero del NULLA.

    Esprimo solidarietà a tutti gli indigenti che ogni giorno vengono al comune solo per farsi prendere per il naso, ma allo stesso tempo invitandoli a comportamenti più civili esercitando in pieno il loro diritto di cittadinanza e ad agire secondo le forme che indicano le leggi vigenti, magari rivolgendosi a: Procura della Repubblica e Forze dell’Ordine ultimi baluardi credibili tra la rabbia della gente e la condotta disinvolta di questi surrogati delle politica intesa come quieto vivere, prosperità, pace, qualità della vita, solidarietà e civile convivenza. Inoltre, ricordando loro, che la questione sociale non riguarda solo loro, ma anche gli anziani soli e tutti coloro che non ce la fanno ad alzarsi da soli.

    Un abbraccio a tutti, tranne che a questi politici e ai loro servi, palesi e nascosti.

    P.S. si accettano repliche, ma quelle che tenderanno all’offesa della dignità personale dell’estensore troveranno il loro giusto sfogo in un Tribunale della Repubblica con proporzionata richiesta di pecunia 😉

  7. Povera ragazza. Se fosse vero sarebbe una cosa da schifo. Xomunque questi politicazzi stanno facendo di tutto per far scoppiare una rivolta.

  8. Baffone prima di parlare di Ferrante , padre e figlio sciacquati la bocca

  9. rivendichiamoinostridiritti

    sto portando una lotta per rendere questo paese migliore.
    inviatemi una mail informativa.
    voglio sapere dettagli sui servizi sociali

    rivendichiamoinostridiritti@gmail.com

  10. Giangiacomo Delli Colli

    rivendichiamoinostridiritti, facci capire meglio chi sei, oppure vai in comune e fai una richiesta ufficiale di Atti, magari resuscitando il responsabile legale (il segretario comunale) dal suo comodo torpore.

  11. E’ pur vero che chi è in politica cerca di vedersi i fatti suoi, ma prima di sparare a zero converrebbe aspettare la sentenza. Dico ciò perchè anni fa, non per politica, mi accusarono di una cosa identica, accuse infondate senza prove e solo parole su parole. Ovviamente i giornali usano paroloni per far leggere la notizia o estrapolano dagli atti solo quel che fa comodo. Io non so se tutto questo sia vero o no, ma so che bisogna aspettare fino alla fine per scoprirlo.

    Flavio Riccio

  12. Egregio Flavio Riccio

    Nessuno infatti ha tirato le somme. E’ ovvio che bisogna aspettare la sentenza. Ma aspettiamo pure che il riviato a giudizio dica che in caso avverso si ritirerà per sempre dalle scene, visto che sta li da 60 anni e non sta scritto da nessuna parte che ne debba uscire con il pannolone e la bombola dell’ossigeno. Anche per pudore, che diamine!

  13. premesso che l’inchiesta va avanti dal 2010, l’andazzo della giustizia italiana , considerato che ,quando si ledono le immagini dei fratelli PD casertani i processi si assonnano…il tutto lascia precludere una bella… archiviazioneeeee !

  14. unvostrolettore

    Carissimo Direttore sono un vostro assiduo lettore, mi fa piacere trovare sul vostro sito cronache del nostro territorio. Però vorrei sottolineare che quando si mette alla pubblica gogna una persona perbene, fino a prova contraria, bisognerebbe mettere in evidenza anche il nome di chi fa certe accuse gravi, in modo che ognuno se ne assume la responsabilità difronte all’opinione pubblica. Infatti non è giusto che solo la persona accusata venga sottoposta a pubblico giudizio, mentre l’accusatore rimane nell’ ombra ad osservare soddisfatto ciò che ha provocato.

    Cosa ne pensa?

    *Spero che questo mio commento venga pubblicato.

  15. dalla REDAZIONE per UNVOSTROLETTORE:
    Noi raccontiamo solo i fatti, a prescindere dai nomi e dai cognomi e dal “blasone” di chi è interessato. Questa è una regola che dovrebbe valere per tutti i giornalisti. Mi rendo contro che, invece, sembriamo “fuori dal coro”. Questo per chiarirLe che noi non mettiamo alla gogna nessuno. Non è nel nostro stile. Infatti abbiamo solo pubblicato una piccolissima parte di un voluminoso fascicolo processuale la cui prima udienza è fissata per il prossimo 28 aprile a Santa Maria Capua Vetere. Quindi tutte le accuse che lei ha letto sulle nostre pagine sono state formulate prima da un organo inquirente e poi sposate da un giudice per le indagini preliminari. Di norma, in casi come questi, quando trattasi di una ipotesi di reato che lede fortemente la sfera privata della vittima, un giornale dovrebbe tutelare il nome della vittima. Noi così abbiamo fatto. Non crediamo, infatti, che sapere il nome della vittima possa spostare l’ago della bilancia. Se, invece, Lei ritiene che conoscere il nome della vittima possa cambiare le cose, allora, per favore, ci illustri la sua teoria. Grazie infinite per l’attenzione che ci ha dedicato.

  16. Cara Redazione di Paese News, per favore, pubblica tutto e metti a tacere questi avvocati dei poveri. In questo caso dei potenti, o presunti tali