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AILANO – “I ragazzi del professore”, Cipollone presenta il libro di Villani

AILANO – E’  stato presentato, alcuni giorni fa, l’ultimo lavoro di Adolfo Villani: “I ragazzi del professore”. Rappresenta il filo rosso delle lotte per la democrazia in terra di lavoro e nel mezzogiorno. A moderare la presentazione è  stata Cristiana Casaburo, docente presso il liceo statale G. Galilei di Piedimonte Matese.

Come da programma il consigliere comunale Giovanni Cantelmo, ha salutato i presenti in rappresentanza dell’associazione culturale di “Ailano Amici della Terra”, promotrice dell’evento, ricordando la bella Ailano così come ricordata nel libro, e la forza e la tenacia di alcune delle donne che hanno fatto la storia di questo paese, auspicando per esso iniziative culturali ulteriori atte a un sempre crescente coinvolgimento della popolazione.

A seguire è intervenuta la dottoressa Carmen Cipollone, componente del Consiglio Nazionale del Partito Socialista Italiano – unica in quota intellettuali della Campania – evidenziando come dalla condivisione e dalla trasmissione tenace dei valori e ideali del professore capuano Alberto Iannone, sia nata la futura classe dirigente del Partito Comunista, ed evidenziando come sia attuale oggi la necessità di costruire un progetto valoriale condiviso al fine di avviare quel rinnovamento politico di cui ha bisogno la sinistra italiana a tutti i livelli. Infine Adolfo Villani, autore del libro, ne ha dato ampia panoramica spaziando dalla Capua del dopoguerra all’Europa contemporanea. Buona la cornice di pubblico che ha visto anche la presenza dell’ex sindaco di Ailano, il professore Arturo Manera.

Il libro ripercorre i passaggi fondamentali della storia economica, politica e sociale di Terra di Lavoro del secolo scorso. Attraverso passaggi storici e trasformazioni sociali si svolgono le vicende di un nucleo di classe dirigente del Partito comunista e della Cgil che si forma in quel crogiuolo di umanesimo e di socialismo che è la scuola di una personalità suggestiva dell’antifascismo campano come Alberto Iannone. Il «professore», come lo chiamano a Capua, nonostante le persecuzioni del regime, insieme alla moglie Margherita tesse i rapporti con la rete clandestina del Pci, partecipa alla redazione e alla stampa dell’unico giornale di opposizione diffuso in tutta la Campania, «Il Proletario», tiene accesa la fiaccola delle idee di giustizia e di libertà tra i giovani e, attraverso le sue lezioni private, l’unico lavoro che gli è permesso, forma una parte importante della classe dirigente del dopoguerra della sinistra di Terra di Lavoro. Dopo la sua prematura e tragica morte i giovanissimi allievi ne raccolgono l’eredità culturale e politica e partecipano al processo di ricostruzione della democrazia e del paese. Tra questi tre futuri parlamentari della Repubblica: Enzo Raucci, deputato dal 1960 al 1976; Antonio Bellocchio, deputato dal 1976 al 1992; Pompeo Rendina, senatore dal 1963 al 1968. Attraverso la storia familiare e politica dei protagonisti emerge il filo rosso che lega le lotte per la democrazia del secolo scorso alle tendenze più avanzate della stagione risorgimentale. A fare da sfondo lo straordinario patrimonio storico e architettonico di Capua, uno dei più significativi del Mezzogiorno, e il territorio della provincia di Caserta, strategica cerniera tra Napoli e la Campania interna.

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un commento

  1. Gianpiero Martone

    Quante volte all’ anno viene presentato questo libro? Perchè questa è già la seconda volta!!!!!!!