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PIEDIMONTE MATESE – Cimitero, Malinconico sotto processo

PIEDIMONTE MATESE –  L’imprenditore Giovanni Maliconico finisce sotto processo con l’accusa di lesioni colpose. Secondo l’accusa, attraverso  una serie di omissioni, avrebbe causato la caduta di un operaio della Malinconico spa che subì un forte trauma cranico e alctre contusioni.  I fatti avvennero all’intero del cimitero di Piedimonte Matese, gestito dalla stessa società di Malinconico. Durante l’udienza di ieri si è costituita parte civile la Cgil attraverso gli avvocati Domenico Cannavacciulo e Sergio Tessitore. Vittima dell’episodio fu Pasquale Umberto Di Crosta che subì un trauma cranico e diverse altre contusioni. Per la guarigione furono necessari oltre 130 giorni. Secondo l’accusa formulata dal pubblico ministero Donato Ceglie mancavano nel cantiere le più elementari norme di sicurezze. Addirittura gli operai erano costretti a scavalcare il muro di cinta per entrare e uscire dalla struttura cimiteriale. Secondo l’accusa, attraverso una serie di omissioni, Malinconico cagionava con le condotte sopra citate al lavoratore, dipendente della ditta Malinconico, con cantiere attivato presso il Cimitero di Piedimonte Malese, il quale facendo accesso al posto di lavoro scavalcando il muro perimetrale del citato Cimitero, avvalendosi di una scala non conforme a normativa poggiata sul citato muro, operando ad un’altezza di circa 2 mt dal piano di calpestio cadendo accidentalmente dalla scala, lesioni gravissime e provocando,  al lavoratore infortunato un  “trauma cranico commotivo con contusione frontale e frattura occipitale. Secondo l’accusa Malinconico ometteva   di  fornire al lavoratore Di Crosta, sebbene a ciò tenuto,   una scala conforme a normativa, in particolare la scala in allumino utilizzata dal lavoratore era priva di dispositivi antisdrucciolevoli, alle estremità superiori dei montanti. Inoltre, scride Ceglie, Malinconico ometteva,  sebbene a ciò tenuto,   di far osservare ai lavoratori, l’osservanza di tutte le norme vigenti e delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza, in particolare consentiva e non impediva i lavoratori accedessero, o tentassero di accedere, all’interno del cantiere attivato presso il Cimitero di Piedimonte Matese, scavalcando il muro di cinta anziché di entrare attraverso il cancello. Nell’udienza di ieri, il giudice ha ascoltato la vittima che ha ricostruito i fatti accaduti nel dicembre del 2006.

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