CASAL DI PRINCIPE – Il Parlamento dice no all’arresto di Cosentino, lutto in tutto il paese civile

CASAL DI PRINCIPE -La società civile – quella che lavora e che con sacrifici mantiene l’Italia degli arroganti e dei mafiosi – oggi è in lutto. Doppio lutto. Prima è stato detto no al referendum per cambiare una legge elettorale fatta su misura  per mantenere in parlamento persone incapaci, svogliate e non sempre pulite. Poi la camera ha detto non all’arresto di uno dei politici più discussi degli ultimi decenni sul quale, da sempre,. pesano gravi sospetti.

Una buona fetta del Parlamento in festa per aver evitato l’arresto di Nicola Cosentino, l’onorevole accusato di avere legami di affari e politici con i clan dei Casalesi. Determinanti i voti della Lega, spaccata al suo interno, e dei Radicali. 298 sì e 309 no, l’aula di Montecitorio si è espressa sul caso del coordinatore del Pdl in Campania.

La legge non è uguale per tutti. Se un semplice cittadino ruba una cassa di mele viene rinchiuso in una cella di sicurezza e processato il giorno dopo. Per altri, invece, l’arresto è impossibile, nonostante prove, filamti e fotografie.

“E’ evidente che Pdl, Lega Nord e Radicali abbiano deciso da che parte stare, nel Mezzogiorno e nella battaglia per la legalità” cosi’ Michele Grimaldi, responsabile nazionale Mezzogiorno dei Giovani Democratici e segretario regionale Campania.  “Altro che partito degli onesti, altro che difesa del territorio, altro che trasparenza. Angelino Alfano, Umberto Bossi e Marco Pannella hanno deciso col loro voto in Aula di colpire chi, nel Sud e nel Nord del Paese, si battono quotidianamente in difesa delle proprie terre e per un politica pulita, credibile, coraggiosa” aggiunge Grimaldi. “Vorrei infine chiedere pubblicamente scusa agli elettori del Pd campano per l’abbraccio di Bruno Cesario, eletto in Parlamento nelle file nel Pd, a Nicola Cosentino. Quel gesto di esultanza ferisce ed umilia la partecipazione e la passione di migliaia di nostri elettori” conclude Grimaldi.