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Mondragone – Anziana morta e rinchiusa nel baule: indagine investe servizi sociali e polizia municipale

Mondragone – Gli inquirenti starebbero valutando i comportamenti dei servizi sociali del comune di Mondragone ai quali alcuni cittadini avrebbero segnalato la vicenda di Concetta Infante. Quali azioni sono state messe in campo per tutelare quella donna? Quali omissioni da parte degli uffici comunali?
La lente degli investigatori sembra scrutare anche il ruolo avuto dalla Polizia Municipale che pur a conoscenza delle problematiche che gravavano sull’anziana donna, nulla di concreto avrebbe messo in atto.
Su questi aspetti starebbero lavorando i carabinieri del nucleo territoriale di Mondragone, starebbero portando alla luce un quadro ben diverso da quello apparso nell’immediatezza dei fatti. La vittima, Concetta Infante, 77 anni, avrebbe subito ripetute violenze da parte della figlia, Maddalena Brescia, che la costringeva in casa, praticamente segregata. Proprio in tale direzione vanno le indagini condotte dal colonnello Bandelli che dallo scorso settembre guida il reparto mondragonese.
La figlia, Maddalena Brescia, 40 anni, è indagata con l’accusa di ave occultato il cadavere dell’anziana madre. Il corpo di Concetta Infante, 77 anni, è stato rinchiuso e sigillato all’interno di un baule, sistemato in camera da letto.  Sarebbe stata la figlia, Maddalena, a “sistemare” il corpo della madre nel baule. La donna avrebbe ammesso ai carabinieri, quelli intervenuti nell’appartamento nel complesso residenziale ex Cirio, che la decisione è stata assunta dopo la morte di Concetta, 77 anni, avvenuta in seguito ad un incidente domestico; l’anziana sarebbe caduta battendo la testa. Dopo la morte, non avendo le risorse economiche necessarie per il funerale ho deciso metterla nel baule. Successivamente, in sede di interrogatorio, davanti al Pubblico Ministero, Maddalena non avrebbe più parlato, avvalendosi della facoltà di non rispondere.  A trovare il cadavere della anziana, in avanzato stato di decomposizione, è stata  un’altra figlia della vittima, Elisabetta, che vive e lavora in Abruzzo, tornata a Mondragone perché preoccupata: da settimane, ha riferito, non riusciva a mettersi in contatto con la madre, malgrado provasse a chiamarla.
Sarà l’autopsia a determinare la direzione che prenderanno le indagini della Procura di Santa Maria Capua Vetere e dei carabinieri sul caso della donna di 77 anni trovata cadavere ieri in un baule sigillato con del nastro adesivo nella stanza da letto di un’abitazione di Mondragone (Caserta), in particolare nel degradato complesso residenziale dei palazzi ex Cirio.  I carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, guidati dal colonnello Bandelli, hanno accertato che la 40enne ha percepito nel frattempo due mensilità di pensione.

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