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STRAGE BIANCA: In 9 mesi morti 761 lavoratori. Molise, Umbria, Abruzzo, Puglia e Campania le regioni meno sicure.

Mancano ancora tre mesi alla fine dell’anno, ma le incidenze di mortalità e i numeri restano drammatici e preludono ad una chiusura del 2023 sul solito e sconfortante dato di oltre 1000 lavoratori deceduti durante il lavoro. In nove mesi sono 761 le vittime. Con una triste media della mortalità di 84 decessi al mese. Sono ancora in crescita, anche se minima, gli infortuni mortali registrati in occasione di lavoro (+3,3% rispetto allo stesso periodo del 2022) passati da 574 a 593. Diminuiscono invece gli infortuni mortali in itinere: sono 168 nel 2023 contro i 216 del 2022. E per l’osservatorio vega engineering destano ancora forte preoccupazione gli indicatori dell’insicurezza dei lavoratori giovanissimi e degli stranieri: con un’incidenza di mortalità per queste due categorie ben sopra la media.
In diminuzione dall’inizio dell’anno le denunce di infortunio totali: -20% rispetto a settembre 2022. Un decremento significativo. Ma ricordiamo che gli “infortuni per covid” lo scorso anno erano ancora numerosi. Dunque, la vera causa del decremento è la conclusione dell’emergenza sanitaria e non una maggior sicurezza sui luoghi di lavoro. È sempre l’attività manifatturiera il settore più colpito dagli infortuni (54.444).
In zona rossa nei primi nove mesi del 2023 con un’incidenza superiore al 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 25,7 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) sono: Molise, Umbria, Abruzzo, Puglia e Campania. In zona arancione: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Piemonte, Marche, Basilicata e Trentino Alto Adige. In zona gialla: Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Lazio. In zona bianca: Valle D’Aosta e Toscana.
Sono 761 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 593 in occasione di lavoro (+3,3% rispetto a settembre 2022) e 168 in itinere (-22,2% rispetto a settembre 2022). Ancora alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (95). Seguono: Campania (57), Veneto (55), Piemonte (49), Puglia (46), Lazio ed Emilia Romagna (45), Sicilia (38), Toscana (25), Abruzzo (23), Marche e Umbria (17), Calabria (16), Friuli Venezia Giulia (15), Liguria (14), Trentino Alto Adige (13), Sardegna (12), Basilicata e Molise (5) e Valle d’Aosta (1). (Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia).
Nei primi nove mesi del 2023 è sempre il settore delle Costruzioni a registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 92. Ed è seguito dal settore dei Trasporti e Magazzinaggio (79), dalle Attività Manifatturiere (64) e dal Commercio (46).
La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (212 su un totale di 593).
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro da gennaio a settembre 2023 sono 34, mentre 20 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

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