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MORTI SUL LAVORO –  Una strage senza fine, e “brillano” le regioni del Nord Italia

Nelle regioni del Nord Italia il rispetto delle norme di sicurezza è più carente che in altre regioni. Quindi si muore di più e si registrano più infortuni sul luogo del lavoro tanto che sul podio dell’insicurezza ci sono Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Calabria E Molise. Subito dopo ci sono Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. La Campania, invece, è in zona gialla, lontana di tristi primati.
A crescere sempre drammaticamente sono le denunce di infortunio: + 43,3% rispetto al 2021. Sanità attività manifatturiere e trasporti i settori più colpiti. In Zona Rossa: Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Calabria E Molise. In zona arancione: Puglia, Toscana, Sicilia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Umbria. In zona gialla: Lombardia, Lazio, Campania e Abruzzo. In zona bianca: Sardegna, Basilicata, Liguria e Friuli Venezia Giulia.
I numeri degli infortuni mortali sul lavoro tornano ai dati già visti negli anni prima della pandemia, come se nulla fosse cambiato. Sono 463 i lavoratori che hanno perso la vita da Nord a Sud del Paese nei primi sei mesi del 2022, con una media angosciante di 77 morti sul lavoro ogni 30 giorni. In netto aumento, inoltre, le denunce di infortunio, che rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso aumentano del 43,3%.”.
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre non ha dubbi: la tragedia delle morti sul lavoro nel nostro Paese non conosce la parola “fine”. Anzi la situazione quest’anno è addirittura peggiorata rispetto al 2021. A fronte di un’apparente diminuzione, il numero di infortuni mortali sul lavoro, ripulito dalle morti per Covid, cresce addirittura del 164% rispetto all’anno precedente. “Una recrudescenza dell’emergenza che si legge bene nelle denunce totali di infortunio – sottolinea Mauro Rossato – considerando tutti gli infortuni, mortali e non, l’incremento continua ad essere del 43,3% rispetto al 2021, arrivando a quota 382.288. E in questo totale, le denunce “non Covid” aumentano del 41 % passano da 213.853 a 301.294. Nel 2022 aumentano anche le denunce “Covid”, da 52.951 a 80.994. E i settori della Sanità, Attività Manifatturiere e dei Trasporti rimangono sempre in cima alla graduatoria”.

 

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