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Riardo – Abbandona tutto e fugge, è caccia al bracconiere

Riardo (di Danilo Pettenò) – Nell’antichità la selvaggina era spesso considerata res nullius, cioè di proprietà di nessuno, ma con la nascita della proprietà privata tribale e con il sopraggiungere del Medioevo, la selvaggina divenne un esclusivo patrimonio dei feudatari, dei regnanti e dei loro ospiti. Ciò privò il popolo di una delle fonti alimentari, dando vita al bracconaggio. Pratica ancora oggi molto diffusa da alcuni uomini che cercano di infrangere ogni regola pur di catturare alcune specie animali. Gli episodi di bracconaggio accadono ogni giorno, ma tante sono le attività che alcune guardie mettono in atto per porre fine a questa caccia illegale. Sabato scorso un bracconiere, mentre percorreva una stradina nella campagna di Riardo nel Casertano, alla vista delle guardie della LIPU ha abbandonato tutto il materiale a terra e si è dato alla fuga. L’obiettivo del bracconiere era catturare cardellini, un uccello passeriforme appartenente alla famiglia dei Fringillidi, una specie molto richiesta sul mercato nero dove un esemplare viene venduto anche per diverse centinaia di euro nonostante la sua detenzione sia vietata in quanto fauna selvatica particolarmente protetta. Il bracconiere aveva con sé una reta e dei richiami vivi. Le guardie operanti hanno sequestrato tutto il materiale e successivamente hanno proceduto alla liberazione dei cardellini usati come richiamo. Quanto accaduto è stato denunciato all’autorità giudiziaria e sono in corso le indagini per risalire al responsabile.

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