CELLOLE – Comune: le follie violente del comandante della Municipale, quando picchiò l’ex moglie

CELLOLE – Le azioni attuate da Casale contro la sua collega perugina, con la quale ha avuto una breve relazione sentimentale, non sembrano essere un caso isolato. E’ già capitato in passato e a farne le spese è stata, chiaramente, un’altra donna. La violenza, la persecuzione, l’ossessione sembrano caratterizzare la fine delle relazioni sentimentali di Pierluigi Casale. Almeno quelle più importnati. Lo scandalo fatto emergere, pochi giorni fa, dalla Procura di Perugia, guidata dal magistrato Raffaele Cantone, a carico del comandante della Polizia Municipale di Cellole riporta alla mente fatti accaduti alcuni anni fa. Fatti il cui protagonista negativo fu sempre Pierluigi Casale.  Fra il 2013 e il 2015 l’ufficiale della Municipale, allora in servizio altrove, fu oggetto di un provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pistoia che colpì Casale con un’ordinanza cautelare restrittiva della libertà; a Casale fu impedito di avvicinarsi alla ex moglie, Sofia. Fu proprio la denuncia della donna a far scattare le indagini che permisero di accertare una serie di responsabilità a carico di Casale. Secondo l’accusa Casale si rese responsabile di una serie di atti persecutori a carico della ex moglie; per poterne seguire gli spostamenti collocò un sistema Gps sotto la vettura della donna. All’interno del Gps fu rinvenuta una scheda telefonica intestata proprio a Casale. In un’occasione Casale attesa la donna al rientro a casa e l’aggredì violentemente procurandole lesioni al volto, agli occhi e alla testa. Ferite certificate da referti medici.  Pochi giorni fa Casale è stato accusato di aver commesso fatti più o meno simili, sarebbe arrivato ad incendiare la vettura della sua ex fidanzata, una donna di Perugia che è stata in servizio per qualche tempo anche a Cellole.  Per questi fatti il Giudice perugino ha imposto a Casale il divieto di avvicinamento e l’applicazione del braccialetto elettronico.