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I VOLTAFACCIA – Cambi di casacca in Parlamento, i Cinque Stelle sono i peggiori

La peggiore disgrazia politica che potesse capitare all’Italia, negli ultimi tempi, sembra essere stata determinata dalla scalata al potere del Movimento Cinque Stelle. Sono arrivati in parlamento come quando i barbari arrivarono nel cuore dell’impero di Roma. E come quei barbari anche i grillini si sono mostrati incapaci di gestire il potere, di programmare, di progettare lo sviluppo del paese. Incapaci anche di restare fedeli a se stessi. Non sono stati in grado di mantenere i tanti proclami utilizzati per racimolare milioni di voti. Da antieuropeisti si sono trasformati in Atlantisti ed Europeisti; da fuori dall’Euro, si sono trasformati in “passionali” sostenitori della moneta unica; dalle campagne contro i vaccini si sono trasformati in “vaccinatori” convinti. Da “apriscatole” con cui aprire il parlamento come tonno, si sono trasformati in tonno della peggiore specie.  Il ministro Luigi Di Maio è riuscito a rinnegare quello che era stato un suo cavallo di battaglia. Di Maio diceva e scriveva: “Se vieni eletto con il Movimento 5 Stelle e scopri di non essere più d’accordo con la sua linea, hai tutto il diritto di cambiare forza politica. Ma ti dimetti, torni a casa e ti fai rieleggere, combattendo le tue battaglie. Chi cambia casacca, tenendosi la poltrona, dimostra di tenere a cuore solo il proprio status, il proprio stipendio e la propria carica”.
Proprio lui, Di Maio, ha lasciato il Movimento 5 Stelle, ma non si è dimesso, mantenendo la Poltrona. Insomma Di Maio è stato il peggiore di tutti, rimangiandosi ciò che fino a poche ore prima era “vangelo”. In generale, nei cambi di casacca in Parlamento il M5S ha battuto ogni record (negativo chiaramente): dal 2018 in 160 hanno scelto di andare altrove.

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