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foto di repertorio

NULLA E’ CERTO – Alunni imbrattano i bagni di feci: la maestra li sgrida, i genitori la denunciano. Il giudice la condanna

(di Nunzia Lattanzio) -Se dovessi essere coerente al tema, e non uscire fuori traccia, dovrei far precedere queste mie brevi riflessioni dalla colorita espressione “siamo nella m….”! Bambini di quinta elementare, accade nella provincia di Parma, imbrattano con la loro deliziosa cacca le pareti del bagno della scuola primaria, la supplente li richiama, i genitori dei minorenni denunciano l’insegnante, quest’ultima va a processo, il giudice titolare del procedimento rigetta la richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero ed emette sentenza di condanna. E’ l’emblema del nostro attuale Sistema, in cui tutto è terribilmente incerto: dalla famiglia alla scuola, dalla giustizia alla società, dal vero al falso, dal dritto al rovescio, dalle norme alle regole che rispondono ai bisogni più semplici. Chi siamo, dove andiamo, cosa vogliamo?
Quel filo sottile che genera equilibrio e bilanciamento nelle idee e nelle azioni delle donne e degli uomini, che riteniamo appartenere alla grande matassa delle libertà costituzionalmente garantite, oggi, più di ieri, sembra essere in pericolo di troncamento. Ho sempre immaginato la Scuola italiana, dall’Umanesimo riformista di Gramsci in poi, fonte di grande indirizzo educativo a supporto della famiglia che genera quel gran dono chiamato figlio; ma se un bambino oggi è autorizzato dalla legge e dagli adulti di riferimento a poter lasciare feci sparse (tracce), nel luogo deputato alla sua formazione, qualcosa nei miei ragionamenti non torna. Così inciampo nel ‘nulla è certo’!

 

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un commento

  1. nel 1957-58 Istituto Agrario di PIEDIMONTE d ‘ALIFE , per 5 lampadine rubate e rotte il Preside dopo aver invano atteso il colpevole per 5 giorni , OBBLIGç i 28 alunni presunti responsabili , i a pagare OGNUNO l ‘importo della spesa .