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CASALUCE – La quinta giornata Celestiniana, per un giorno ritorna la vita del medioevo

CASALUCE –  Una domenica dedicata al medioevo  e alla figura di Celestino V, papa del gran rifiuto e figura attualissima se si considera che dopo di lui solo Bendetto XVI, qualche mese fa, ha emulato la rinuncia al papato. Sarà un intreccio dell’arte, della musica e della cultura dell’età media con il nostro tempo; la manifestazione nel santuario-abbazia della Madonna di Casaluce – per oltre duecento anni centro del noviziato dell’ordine dei Celestini –  si innesta all’interno delle quinte giornate Celestiniane. Quest’anno ricade il 700esimo anniversario della proclamazione a Santo del papa, un anniversario che si intreccia con le dimissioni di  un altro anziano papa benedettino – Joseph Aloisius Ratzinger, Papa Benedetto XVI –  che sentitosi inadeguato, pochi mesi fa, rinunciò al ruolo. Aprirà i lavori Gerardo Del Prete (artista casertano) con il laboratorio “La pittura al tempo di Celestino”, che offrirà l’occasione per un tuffo suggestivo nei materiali, nelle tecniche e nelle concezioni cromatiche della pittura medievale. Seguirà “Il canto liturgico” con cui Pietro Di Lorenzo illustrerà l’origine, la funzione, la notazione e la lettura del canto “gregoriano”, guidando i partecipanti al canto di un semplice brano che accompagnerà parte della liturgia stessa. Nel pomeriggio il reverendo Michele Verolla (rettore del Santuario) celebrerà la Santa Messa che sarà animata musicalmente con brani medievali del tempo di Celestino V. Il momento liturgico si completerà con la recita interamente cantata dei Vespri solenni per S. Pietro Celestino, in cui si potranno ascoltare le antifone ed il responsorio breve dell’Ufficio proprio per la traslazione di San Pietro Celestino, ritrovati due anni or sono da Pietro Di Lorenzo e tuttora inediti. Le animazioni musicali saranno eseguite dalla Cappella Vocale e Strumentale “I Musici di Corte” di Caserta che interverrà in costume antico e utilizzerà copie di strumenti musicali dell’epoca (liuto, salterio, ghironda, oud, tintinnabula). A chiusura dell’evento ci sarà la conferenza “Celestino V: un papa scomodo” in cui Domenico Caiazza ripercorrerà la straordinaria vicenda umana di Pietro Angeleri (noto anche come Pietro da Morrone, canonizzato proprio 700 anni or sono col nome San Pietro Celestino dal nome dell’ordine omonimo da egli fondato), poi papa col nome di Celestino V, ricordato per la celebre rinuncia al papato (divenuto argomento di comune dibattito per le recenti vicende legate a papa Benedetto XVI). Caiazza ha presentato e pubblicato nel 2005 l’ipotesi (fondata su documenti storici) che Celestino V nacque in Terra di Lavoro, nell’antico castello di Rupecanina (oggi condiviso tra i Comuni di Sant’Angelo d’Alife e di Raviscanina), ipotesi ad oggi accettata dalla gran parte degli storici. L’abbazia di Casaluce fu realizzata in un castello gotico che i feudatari donarono ai Celestini. La grande chiesa venne adornata con un affresco che ritraeva Celestino V in trono. Un capolavoro trasferito successivamente nel maschio Angioino.

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