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Dragoni – Coronavirus, tre contagiati in paese. Carbonelli: non veniamo tutelati adeguatamente

Dragoni – Tre cittadini contagiati da Coronavirus, divampa la polemica sulla mancata attuazione di tutte le azioni necessarie per tutelare il resto cittadinanza. In tal senso arriva l’intervento di un cittadino dragonese, Giuseppe Carbonelli, che mette in luce le preoccupazioni di un intero condominio. Carbonelli chiede l’adozione di tutte le misure necessarie, misure che già dovevano essere messe in campo.
“Appurata la vicenda COVID 19 nel comune ove risiedo, di tre soggetti positivi al Corona Virus, faccio presente che uno dei congiunti (attualmente in quarantena obbligatoria) ha prestato impiego sino a qualche giorno fa,  presso l’azienda Dragonese GOLDEN LAUNDRY,  facente capo alla famiglia LAVORNIA. La mia denuncia, ha ben altre motivazioni, in quanto essendo io amministratore del condominio Parco Adelaide, sito in Dragoni, segnalo che all’interno del medesimo, risiede un dipendente della Golden Laundry,  nonché collega della signora contagiata,  e tutt’ora in servizio presso l’azienda. Il soggetto in questione avrebbe dovuto, secondo le normative in materia sanitaria vigenti, porsi in quarantena fiduciaria, nell’attesa di essere sottoposto a tamponi da parte dell’azienda sanitaria Così non è stato!
L’impiegato in oggetto, ( Generalità già comunicate alla locale stazione dei carabinieri) continua a recarsi periodicamente  sul posto di lavoro, non curante di eventuali possibili contagi ai condomini residenti nel sopracitato condominio. Essendo già trascorse diverse settimane, senza nessun intervento da parte della  ASL  di competenza, delle forze dell’ordine da me invano allertate,  la paura di un eventuale ed inconsapevole contagio, cresce tra i condomini di ora in ora, generando ansia e preoccupazioni”.
E’ questa la nota di Giuseppe Carbonelli,  amministratore di Condominio, che ha inteso denunciare pubblicamente le preoccupazioni sue e di suoi molti concittadini.

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3 commenti

  1. Il “signore”, qui in questione , prima di parlare dovrebbe avere il buon senso di informarsi e avere prove sugli spostamenti del padre di famiglia di cui sta parlando ,ad esempio poteva seguirlo (cosa che potrebbe ancora fare) prima di avanzare congetture. Inoltre nel summenzionato condominio (e questo fa capire come il tutto sia strumentalizzato ) vive anche un’ altra dipendente dell’azienda nominata sempre da questo “signore”. Per quale motivo lui trascura questa informazione?
    Poi afferma che il soggetto dovrebbe porsi in quarantena fiduciaria e mi chiedo per quale motivo se l’ASL non ha disposto alcun tampone per il soggetto in questione contrariamente a quanto falsamente affermato nell’articolo.
    Piuttosto, come giustamente qualcuno ha già notato, perché , lui per primo, non pensa a fare uso di mascherina quando si sposta in giro fuori dalla propria abitazione(anche all’interno del famoso condominio) e ad avere più rispetto del prossimo?
    “Siamo uomini o caporali?”
    Auguro una pronta guarigione alle tre persone sfortunatamente colpite dal virus tra cui l’infermiere che nell’espletare il suo lavoro ha messo la sua vita a disposizione del prossimo.

  2. Io invece credo che, per servirsi del mezzo stampa, le informazioni riportate siano del tutto fondate.
    Chiunque, rappresentante di una comunità, pubblica o privata come un condominio, avrebbe agito allo stesso modo.
    Segnalare una o più persone potenzialmente infette nel n fa differenza.
    Quello che invece emerge dall’articolo è la mancanza di buonsenso da parte di chi potrebbe essere portatore di virus.
    Non vedo la cattiva fede nell’azione di questo signore, anzi credo che abbia fatto solo il suo dovere di cittadino. Ma le leggetd le norme? Leggete come bisogna comportarsi in tali circostanze? Oppure vi piace soli fare della polemica gratuita perdendo di vista il vero problema?

  3. E l’azienda sopra nominata perché non mette in sicurezza gli altri operai che hanno lavorato gomito a gomito con queste persone?