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CASERTA – Spaccio di droga, 50 arresti. Ecco il video

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CASERTA – Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli nei confronti di oltre cinquanta indagati gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio. L’attività investigativa, avviata nel giugno 2010, condotta con l’utilizzo di attività tecniche di intercettazione telefonica, ambientale e video sulle piazze di spaccio, ha permesso di documentare l’esistenza di due vasti contesti associativi, uno nella provincia di Caserta e l’altro nella Provincia di Napoli:

Il primo gruppo può suddividersi in tre sottogruppi (riconducibili a tre famiglie capeggiate da soggetti già noti alle forze dell’ordine quali dedite stabilmente allo spaccio di cocaina) che, in una fascia territoriale molto ampia che va dal Comune di Santa Maria Capua Vetere a San Felice a Cancello, avevano il predominio assoluto sul mercato illecito dello spaccio di sostanze stupefacenti ed in dettaglio il primo era operante nel territorio di Santa Maria Capua Vetere, il secondo sottogruppo, operante nelle zone di San Felice a Cancello e di Santa Maria a Vico che, nel corso delle indagini, si è a sua volta scisso in un terzo sottogruppo indipendente che cominciava a gestire una propria piazza di spaccio nella vicina frazione Talanico, sempre appartenente al Comune di San Felice a Cancello.

Il secondo gruppo operante, invece, nella provincia di Napoli e dedito al traffico di droga sull’intera provincia era costituito da due sottogruppi connessi tra loro. Il primo sottogruppo attivo esclusivamente nella Provincia di Napoli (quartiere Secondigliano e Miano/Scampia), mentre il secondo operante tra le Provincie di Napoli e Caserta (Gricignano di Aversa). La struttura associativa era caratterizzata da un gruppo di personaggi che, seppur non organizzati come quelli casertani sopra menzionati, in modo verticistico e piramidale tra loro, risultavano comunque dediti in modo stabile e continuativo al traffico di innumerevoli quantitativi di stupefacente del tipo cocaina, con l’unico fine di alimentare varie piazze di spaccio presenti nelle province di Napoli, Caserta, Frosinone e Ravenna traendone ingenti profitti economici.

L’indagine ha permesso di evidenziare in dettaglio anche il modus operandi soprattutto del primo gruppo criminale, costituito da un’ incessante presenza di vedette e pusher nelle piazze di spaccio. In quei luoghi è stato possibile vedere alternarsi gli affiliati, con veri è propri turni di servizio di vigilanza e di spaccio al dettaglio della droga. Si mette in evidenza, infine, che nel corso dell’attività di indagine, i gruppi in disamina hanno dimostrato un alto livello di scaltrezza. Difatti quasi mai gli indagati hanno fatto riferimento alla loro attività illecita attraverso gli apparati telefonici utilizzati, ma hanno sempre utilizzato un linguaggio altamente criptico (ad esempio “prendere il caffè”, “portami una palla” per indicare l’ordine di acquisto dello stupefacente) e quindi di difficile interpretazione. Allo stesso modo i contatti tra lo spacciatore e gli acquirenti avvenivano per lo più in modo personale e quasi mai a mezzo ordinazioni telefoniche. Infine, solo per rendere meglio l’idea dell’efficacia dell’azione di vigilanza svolta dagli indagati sul territorio, basti citare che il posizionamento di alcune telecamere, effettuato per riprendere la piazza di spaccio, veniva, poco dopo l’installazione, subito individuato e neutralizzato dagli stessi affiliati che spesso si accorgevano per tempo della presenza del circuito di videoripresa.

Durante l’esecuzione dei provvedimenti sono stati inoltre effettuati i sequestri di beni mobili ed immobili di tutti gli arrestati e dei loro familiari conviventi per un valore complessivo di circa 3.900.000 euro

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