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PIEDIMONTE MATESE – Contrasto alla povertà, stanziati nuovi fondi

piedimonte matese. Il Comune di Piedimonte Matese stanzia 10.000 € per il contrasto alla povertà.  In linea con i suoi obiettivi di promozione di azioni volte a sostenere i cittadini in condizioni di disagio economico, l’Amministrazione comunale di Piedimonte Matese ha stanziato 10.000 € in aggiunta al fondo assegnato dall’Ambito Sociale C6 per l’integrazione del reddito per l’anno 2012, quel progetto di contrasto alla povertà promosso negli ultimi anni dall’amministrazione del sindaco Vincenzo Cappello per sostenere le famiglie in stato di carenza reddituale. Iniziativa sempre più importante alla luce della crisi economica che ha colpito il Paese, e che continua a pesare soprattutto sulle spalle di quelle fasce meno abbienti della comunità. Attingendo alle risorse derivanti dalle indennità di carica – a cui gli amministratori rinunciano dal 2007 – la Giunta comunale ha inteso, con delibera n. 26 del 13 febbraio 2013, integrare la somma di 10.000 € al fondo stanziato dall’Ambito C6 l’anno scorso (33.110,10 €) allo scopo di fornire un’assistenza economica ai cittadini più bisognosi. Assistenza che non si traduce nella semplice elemosina, ma, come voluto dall’Amministrazione comunale di Piedimonte, nel versamento di un contributo come remunerazione di una prestazione lavorativa svolta per la collettività, come ad esempio servizi di manutenzione nelle strutture comunali o cura del verde pubblico. In totale quindi 43.110,10 € utili a dare un aiuto concreto a tante famiglie piedimontesi. In particolare sono 210 le persone incluse nella graduatoria dei beneficiari, approvata con determina n.156 dell’11 febbraio 2013. Il sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, è un sindaco “fuori dal comune”. Lui e la giunta municipale non hanno mai percepito le indennità di carica. Durante i cinque anni del primo mandato hanno destinato alla cittadina ai piedi del massiccio del Matese, circa 600mila euro. La stessa cosa stanno facendo e faranno per la durata del secondo mandato, iniziato alcuni mesi fa, dopo una schiacciante vittoria elettorale: altri 600mila euro per aiutare i meno fortunati, attraverso l’acquisto di libri, medicine, il pagamento di bollette energetiche, buoni pasto e ogni altra forma di aiuto necessaria per rendere più dignitosa l’esistenza di tante famiglie. Parlano chiaro le ultime delibere di giunta che, ad esempio, hanno destinato 10mila euro al pagamento di un’assistente sociale che dovrà seguire alcune famiglie, oppure 300euro erogati per l’acquisto di un vaccino essenziale per un ragazzo affetto da una grave patologia. Tutti fondi ricavati dalla rinuncia alle indennità.  Alcuni anni fa, vennero utilizzate gran parte delle indennità di carica per l’acquisto di un appartamento all’interno dell’antico palazzo ducale. In esso l’amministrazione Cappello intende realizzare una struttura capace di ospitare le donne vittime di violenza. “E’ stata un’azione in perfetta sintonia con il nostro programma elettorale ha precisato Cappello – con la quale abbiamo voluto lanciare al paese un chiaro segnale che gli artefici del nostro futuro dobbiamo essere tutti noi e per questo serve rimboccarci le maniche”. Con la rinuncia alle indennità  l’amministrazione di Piedimonte Matese acquista testi scolastici che poi cede in comodato d’uso, paga tasse e spese universitarie a studenti meritevoli, barelle per l’ospedale cittadino, spese energetiche a persone in difficoltà. Insomma in un momento in cui la politica e i politici si fanno notare per la loro “voracità”,  l’amministrazione del sindaco Cappello va controcorrente. Aiutare giovani studenti è un’idea che si innesta tra gli obiettivi dell’amministrazione che intende  promuovere azioni atte a sostenere quei cittadini che per motivi contingenti e straordinari si trovano a dover fronteggiare difficoltà di carattere socio-sanitario, economico, di inserimento.   Sin dal 2007, sindaco, assessori e consiglieri di Piedimonte Matese rinunciano agli emolumenti ed utilizzano quelle somme – per una cifra che supera di poco i 100mila euro all’anno – per interventi nel campo del sociale attraverso la realizzazione di progetti di lavori di pubblica utilità

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