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DISTURBO D’ANSIA SOCIALE (FOBIA SOCIALE): TIMORE DELLE SITUAZIONI SOCIALI E DEL GIUDIZIO DEGLI ALTRI

Quando si devono affrontare situazioni che ci espongono al giudizio di altre persone, come parlare in pubblico, tenere una conferenza, intervenire in un dibattito, salire su un palcoscenico per recitare, danzare, cantare o suonare di fronte agli altri, è del tutto normale sentirsi agitati e un po’ intimoriti. Ma quando la preoccupazione e l’ansia per la situazione che si sta per affrontare è così forte da suscitare desideri di fuga e indurre a cercare scuse e stratagemmi per non affrontare l’evento, si è di fronte a una vera e propria patologia nota come Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale). La fobia sociale è la paura intensa e pervasiva di trovarsi in una particolare situazione sociale, o di eseguire un tipo di prestazione nuova e non familiare, da cui possa derivare la possibilità di subire un giudizio altrui. Si tratta di un particolare stato ansioso nel quale il contatto con gli altri è segnato dalla paura di essere malgiudicati e dal timore di comportarsi in maniera imbarazzante ed umiliante. La fobia spinge il soggetto ad evitare situazioni spiacevoli ed aumenta il disagio nel caso debba affrontarle. Tale patologia se non adeguatamente trattata, può interferire seriamente con le relazioni interpersonali, le prestazioni scolastiche e lavorative, determinando una significativa compromissione in termini negativi della qualità di vita. Chiunque individuo può incorrere in tale disturbo, che tende a insorgere maggiormente nell’infanzia o adolescenza. Le donne hanno maggiori probabilità di soffrirne rispetto agli uomini, ma questi ultimi tendono a sviluppare forme più gravi della malattia. Una volta instaurata, la fobia sociale non si risolve quasi mai spontaneamente, ma potrebbe svilupparsi in modo cronico, peggiorando nel corso della vita. Attenuare i sintomi della fobia sociale e recuperare una vita relazionale serena e soddisfacente è possibile grazie a interventi psicoterapici abbinati, ove appropriato, a una terapia farmacologica adeguata.
I sintomi del Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale) elencati nel DSM-5 sono:

A. Paura o ansia marcate relative a una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto al possibile esame degli altri. Gli esempi comprendono interazioni sociali (per es., avere una conversazione, incontrare persone sconosciute), essere osservati (per es., mentre si mangia o si beve) ed eseguire una prestazione di fronte agli altri (per es., fare un discorso). Nei bambini, l’ansia deve manifestarsi in contesti in cui vi sono coetanei e non solo nell’interazione con gli adulti.
B. L’individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà sintomi di ansia che saranno valutati negativamente (cioè saranno umiliati o imbarazzati; porteranno al rifiuto o risulteranno offensivi per altri).
C. Le situazioni sociali temute provocano quasi inevitabilmente paura o ansia. Nei bambini, la paura o l’ansia possono essere espresse piangendo, con scoppi di collera, con immobilizzazione, aggrappamento, ritiro, oppure non riuscendo a parlare durante le interazioni sociali.
D. Le situazioni sociali temute sono evitate oppure sopportate con paura o ansia intense.
E. La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto alla reale minaccia posta dalla situazione sociale e al contesto socioculturale.
F. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente 6 mesi o più.
G. La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.
H. La paura, l’ansia o l’evitamento non sono attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza (per es., una droga, un farmaco) o a un’altra condizione medica.
I. La paura, l’ansia o l’evitamento non sono meglio spiegati dai sintomi di un altro disturbo mentale, come disturbo di panico, disturbo di dismorfismo corporeo o disturbo dello spettro dell’autismo.
J. Se è presente un’altra condizione medica (per es., malattia di Parkinson, obesità, deturpazione da ustione o ferita), la paura, l’ansia o l’evitamento sono chiaramente non correlati oppure eccessivi.

La rubrica di approfondimento su tematiche psicologiche, a cura della Dott.ssa Angela Pagliaro Psicologa, ha l’obiettivo di affrontare argomenti che ci incuriosiscono e su cui vogliamo saperne di più, fornendo spunti di riflessione e quesiti sulla nostra vita. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale.
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