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foto di repertorio

Piedimonte Matese / Gioia Sannitica / Alvignano – Appalti truccati, slitta il processo Termotetti: rimandata testimonianza Di Nardi

Piedimonte Matese / Gioia Sannitica / Alvignano –  Nulla di fatto nell’udienza di qualche giorno fa relativa alla vicenda degli appalti truccati nell’area del Matese. E’ stata una ragione tecnica, legata alla composizione del collegio giudicante ad impedire lo svolgimento del processo. Si tornerà in aula fra qualche mese quando sul banco dei testimoni salirà l’imprenditore Di Nardi che spiegherà ai giudici la sua visione dei fatti. Sarà probabilmente una udienza infuocata, come quella che si  è vissuta qualche mese fa, quando i difensori di alcuni indagati contestarono le affermazioni del super collaboratore Antonio Scialdone. Contestarono come il testimone non stesse riportando fatti ma solamente “ipotesi di turbativa” da lui immaginati e non certificate. Intanto sull’intera vicenda sono arrivate, pochi giorni fa, le prime sentenze di condanne (leggi articolo)
Si snoda, sostanzialmente, tutto intorno alla turbata libertà del contraente aggravata e continuata in relazione agli appalti per la nettezza urbana affidati alla Termotetti dai comuni di Alvignano, Piedimonte Matese e Casagiove. Al centro delle contestazioni, i presunti favori concessi alla Termotetti dagli amministratori comunali dell’Alto Casertano. Per il gip Ivana Salvatore, che firmò a settembre del 2016, 7 arresti in carcere e 13 ai domiciliari, i bandi di gara venivano confezionati su misura per scoraggiare eventuali concorrenti della Termotetti, colosso del settore ambiente. L’iter giudiziario ha subito una brusca battuta d’arresto in fase di Riesame, con una serie di annullamenti motivati con la necessità di «approfondire i riscontri» alle dichiarazioni delle due controverse figure che, con le loro rivelazioni, stanno determinando, dal 2015, una serie di inchieste sulla pubblica amministrazione in tutta la provincia di Caserta: Antonio Scialdone e Alberto Di Ora, però, la parola passa ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che dovranno analizzare le posizioni dei singoli imputati, che sono:
Luigi Imperadore, 51 anni di Gioia Sannitica, patron della Termotetti;
Francesco Raucci, 45 anni di Caserta;
Antonella Tedesco, 39 anni di Gioia Sannitica, titolare della Termotetti;
Vincenzo Cappello; 52 anni, ex sindaco di Piedimonte Malese;
Pietro Terreri, 51 anni di Prata Sannita, ex dirigente del Comune di Piedimonte Matese;
Ernesto Palermiti, 59 anni di Caserta;
Raffaele Macchione, 66 anni di Parete;
Antonio Menditto, 48 anni di Pietramelara;
Luciano Sorbo, 40 anni di Casapulla;
Francesco lavazzi, 50 anni di Caserta, titolare della Impresud;
Giuseppe Simonetti, 60 anni di Piedimonte Matese;
Angelo Di Costanzo, 55 anni, ex presidente della Provincia di Caserta ed ex sindaco di Alvignano;
Simone Luigi Giannetti, 55 anni, ex assessore del Comune di Alvignano;
Vincenzo Mario Franco, 63 anni, di Baia e Latina;
Domenico Marra, 58 anni di Castel Campagnano;
Claudio Del Muto, 65 anni di Piedimonte Matese;
Gennaro D’Onofrio, 63 anni di Pomigliano d’Arco;
Giuseppe Imperatore, 54 anni di Caserta;
Antonio Manca, 63 anni di Caserta;
Fabio Menditto, 50 anni di Casagiove;
Gaetano Rauso, 63 anni, dirigente del Comune di Casagiove;
La Procura contesta agli indagati di aver costruito su misura i bandi per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti nei comuni di Piedimonte Matese, Alvignano e Casagiove per favorire proprio la Termotetti del ‘dominus’ Luigi Imperadore. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Paolo Falco, Gennaro lannotti, Angelo Raucci, Carlo Madonna, Romolo Vignola, Giuseppe Stellato. Amedeo Barletta,  Marco Monaco,  Gaetano D’Orso, Camillo Irace.

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