CAPUA – Palestina, al Garofano Venosta vietato manifestare

CAPUA (riccardo nasti) – Esplode la polemica al Liceo “Luigi Garofano Venosta” di Capua di cui è preside Giovanni Di Cicco dove, uno striscione “pro Palestina” esposto dagli studenti è stato rimosso dagli insegnanti e dai collaboratori scolastici con il placet del dirigente . “Durante  l’assemblea d’istituto – afferma una in una nota il Collettico Autonomo Studentesco Apache – alcuni nostri militanti hanno calato uno striscione dal balconcino soprastante la cavea dove si svolgeva l’assemblea uno striscione con sopra scritto: “Palestina libera, Intifada fino alla vittoria”. Con questo gesto abbiamo voluto portare all’interno delle scuole questo tema  per sensibilizzare tutti gli studenti e la classe insegnante sul quanto sta accadendo in questi giorni in Palestina”. L’iniziativa, a quanto pare, non è stata vista di buon grado dal corpo docente o almeno da una parte che, forse, non riteneva opportuno portare all’interno del plesso tale iniziativa “La risposta della classe insegnante e del preside – prosegue la nota – e stata però tutt’altro che positiva, infatti appena lo striscione è stato calato, un professore, accompagnato da alcuni membri del personale ata, è salito al piano superiore per rimuoverlo. Questo ha rappresentato un vero e proprio gesto di repressione nei confronti di studenti che criticamente prendono posizione sugli eventi che fanno parlare il mondo in questi giorni. Con questo gesto riteniamo come Cas Apache che il preside, gli insegnati tutti e il personale ata si sono macchiati del sangue palestinese che Israele sta versando ormai da anni facendo in modo che gli studenti non sappiano di ciò che sta succedendo. Come studenti autonomi ci aspettiamo che gli altri insegnanti prendano una posizione sull’accaduto, perchè per noi chi è indifferente è parte del problema. Ci teniamo a dire che purtroppo l’accaduto non ci ha sorpreso per niente dato che in questo istituto episodi di repressione si sono registrati anche per quanto riguarda le proteste contro l’istallazione del gassificatore di Capua”.