Alife / Piedimonte Matese / Riardo – L’incidente probatorio per acquisire le dichiarazioni dei pentiti (Antonio Sommese e Loredana Di Giovanni) non è ammissibile con un processo già in atto. Questa, in estrema sintesi l’opposizione fatta dai difensori degli indagati. Il giudice ha sospeso l’udienza per decidere in merito. Nei prossimi giorni si saprà se l’eccezione sollevata dagli avvocati è fondata. Se sarà giudicata fondata, allora le prove ottenute dalle confessioni dei due collaboratori di giustizia potranno essere utilizzate unicamente durante il dibattimento, senza passare per l’incidente probatorio. Le dichiarazioni dei due collaboratori Loredana Di Giovanni e Antonio Sommesse potrebbero assumere un ruolo determinante all’interno dell’intera vicenda e del processo. Le rivelazioni dei pentiti rappresenterebbero una svolta importante nell’inchiesta “The Queen” su appalti e tangenti: i pm della Dda di Napoli Alessandro D’Alessio, Maurizio Giordano, Luigi Landolfi, Catello Maresca, Gloria Sanseverino hanno chiesto al gip un incidente probatorio alla luce delle dichiarazioni rese da due che stanno collaborando con le indagini, Loredana Di Giovanni e Antonio Sommesse. Secondo quanto emerso l’accusa ha avanzato l’ipotesi di associazione per delinquere: non più episodi singoli, dunque ma un’organizzazione con tanto di ruoli. Un impianto che dovrà passare ora al vaglio del gip. Antonello Sommese avrebbe consegnato ai magistrati anche una memoria informatica che aveva tentato di distruggere il 20 luglio del 2015, subito dopo le prime perquisizioni.
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