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TEANO – Sanità e camorra, Grillo collabora e racconta delle tangenti. Tutto partì da Teano

TEANO – Dalla città sidicina parte la “scalata” di Angelo Grillo agli appalti nel mondo della sanità. L’imprenditore legato alla camorra, collabora con l’Antimafia e racconta la sua storia, la sua scalata agli appalti conquistati a suon di mazzette. Grillo parla dei primi appalti vinti nella sanità casertana – proprio a Teano – e poi dell’arrivo di Francesco Bottino alla guida della direzione generale dell’ASI Caserta. Grillo parla prima di Di Salvo «al quale non ho mai consegnato soldi ma mi sono limitato ad offrirgli qualche viaggio, soprattutto a Sharm El Sheilk e qualche pacco regalo durante le festività di Pasqua e Natale». Poi «quando a Di Salvo è subentrato Domenico Caralvi, nella gestione delle gare di appalto, la situazione è un po’ cambiata, in quanto Caralvi ha preteso per l’aggiudicazione dell’appalto e per il pagamento delle fatture, tra i 1500 e i 2500 euro al mese. I soldi venivano da me consegnati direttamente nelle mani di Caralvi nel suo ufficio alla direzione dell’AsI». Poi al posto di Caralvi fu messo Crisci e Grillo racconta, «lo ero a Sharm El Sheik con Pierino Squeglia e Gaetano Marchesiello, quando lo stesso Squeglia ha appreso di tale cambiamento sull’AsI si è molto arrabbiato in quanto ciò è avvenuto senza il suo permesso». Qui Grillo sottolinea come l’ex parlamentare di Marcianise avesse il controllo delle nomine della sanità e fa anche il nome dell’attuale presidente della Provincia Domenico Zinzi che, a suo dire, si divideva le nomine con Squeglia, aggiungendo di averlo incontrato anche a casa per avere, dallo stesso Zinzi, i nomi di alcuni operai da assumere.
«Bottino mi ha fatto subito capire che se volevo continuare a lavorare sull’AsI in relazione all’appalto delle pulizie dovevo mettermi d’accordo con lui e pertanto per la gara di appalto che mi sono aggiudicato all’AsI nel 2005 o nel 2006, ho consegnato a Bottino la somma di 50mila euro. Questa somma è stata da me consegnata subito dopo l’aggiudicazione dell’appalto alla mia ditta nel servizio delle pulizie che mi pare fosse la Cesap o la New Splash, direttamente nelle mani di Bottino all’interno del suo ufficio della direzione dell’Asl.
Ma i soldi per Bottino non sarebbero finiti qui. «Quando vi è stata la disposizione della Regione che stabiliva la possibilità di ridefinire i contratti con ribassi dal 3% al 7%, io mi sono accordato con Bottino che avremmo rinegoziato il contratto prorogando il servizio per altri tre anni, prima della scadenza, al ribasso minimo del 3% ed in questo modo io avevo un maggiore guadagno di circa 350mila euro e pertanto Bottino mi ha chiesto di versargli 200mila euro in modo tale che avremmo suddiviso i guadagni tra me e lui. Effettivamente ogni qualvolta mi veniva liquidata una fattura, dopo la proroga, io ho consegnato trance di circa 20mila euro alla volta, fino alla somma complessiva di 200mila euro, che l’importo pattuito per la tangente».

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