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SPARANISE – LICENZIAMENTI ALLA CENTRALE, IL GIUDICE DEL LAVORO BOCCIA IL RICORSO DI SEI LAVORATORI

Sparanise – Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda giudiziaria di sei degli undici ex vigilanti della cooperativa Lavoro e Giustizia che lavoravano presso la centrale termoelettrica della Calenia Energia, nell’area industriale di Sparanise. Amedeo Fattore, Bruno Esposito, Antonio Mandara, Sergio Leone, Di Fiore e Zanna, tutti difesi dall’avvocato Salvatore Piccolo, si sono visti bocciare il ricorso  dal giudice del lavoro dottor Cervelli. Gli effetti della decisione del giudice sono, a questo punto, da considerarsi veramente drammatici per gli ex lavoratori e per le loro famiglie soprattutto se si confrontano con il diverso esito che era toccato, all’inizio dello scorso mese di giugno, agli ex lavoratori Barbato Giuseppe, Della Gatta Cristofaro, Formato Massimiliano, Sclama Giovanni e Senese Armando, tutti difesi dagli avvocati Angelo Golino e Valentina Tartaglione, che avevano ottenuto la reintegra ed un indennizzo economico. Per loro cinque il giudice, che aveva rigettato la chiamata in causa della Calenia Energia, diversamente dalla strategia adottata dall’avvocato Salvatore Piccolo, aveva dichiarato l’inefficacia dei licenziamenti comminati ai ricorrenti e disponendo il reintegro immediato sul posto di lavoro o in altri equivalenti per tutti e cinque. Oltre al pagamento delle spese legali che ammontavano a circa 5.500 euro, il giudice Vincenzo Pascale aveva inoltre condannato “Lavoro e Giustizia”, a corrispondere a ciascun ricorrente, a titolo di risarcimento del danno, un’indennità commisurata alla retribuzione globale, oltre agli interessi, che si aggirava intorno ai 20/25.000 euro per ciascun lavoratore, dalla data del 30 giugno 2012 alla effettiva data di reintegro.



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