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Il capitano Fedele ha condotto le indagini sul caso

Sessa Aurunca – Violenza sessuale sulla figlia minorenne, arrestato il padre 44enne

Sessa Aurunca – I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile (guidati dal tenente Russo) della compagnia di Sessa Aurunca, guidati dal maggiore Fedele, hanno eseguito un arresto a carico di un uomo accusato di aver abusato sessualmente di un minore. Intorno alla vicenda, almeno fino ad ora, vige un forte riserbo, soprattutto per proteggere la giovanissima vittima. L’indagato è una persona residente a Sessa Aurunca. Nella mattinata odierna, personale dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Sessa Aurunca ha dato esecuzione ad un’Ordinanza applicativa degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di S. Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di E.L., 44 anni, ritenuto responsabile di abusi sessuali ai danni della propria figlia minorenne, E.E.L, di 13 anni.
L’indagine traeva origine dalla querela sporta dalla madre della vittima, nonché ex moglie dell’indagato, insospettitasi per i frequenti attacchi di panico che la figlia aveva improvvisamente cominciato a manifestare al ritorno dalle vacanze trascorse dal padre, ragioni per le quali la ragazza era stata costretta, in più occasioni, a ricorrere alle cure del pronto soccorso e ad intraprendere un percorso psicologico.  Proprio attraverso tale percorso la ragazza rivelava i ripetuti abusi sessuali che aveva dovuto subire dal padre, nella sua casa di residenza durante l’ultimo periodo estivo. Le indagini, consistite principalmente nell’assunzione delle testimonianze della vittima e delle persone ad essa vicine, hanno consentito di accertare un quadro di quotidiane violenze sessuali poste in essere dell’uomo per circa un mese, consistite in continui pesanti palpeggiamenti e toccamenti delle parti intime della vittima. Grazie alle indagini svolte dalla Procura della Repubblica, anche delegate ai carabinieri del Nucleo Operativo di Sessa Aurunca, e alla priorità attribuita dalla Procura della Repubblica e dall’Ufficio Gip per tali delitti, è stato possibile prevenire ulteriori analoghe condotte violente da parte dell’indagato (il quale fruiva del diritto di visita di entrambi i figli minori) eseguendo la misura degli arresti domiciliari. Il provvedimento cautelare è stato richiesto ed emesso dopo un breve lasso temporale rispetto alla prima denuncia della p.o., ad ulteriore conferma dell’impegno e della tempestività nella trattazione dei fatti di violenza domestica ed abusi sessuali da parte della Procura della Repubblica di S. Maria C.V., ancor prima della entrata in vigore della Legge del 19 luglio 2019, n. 69 (convenzionalmente denominata “Codice rosso”).

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