Pietramelara – Abusi sessuali su chierichetti, sarà confronto all’americana fra prete e mamma

Pietramelara – La prossima udienza del processo a carico di Pietro Argenziano vivrà sul confronto all’americana fra il prete e la mamma di una delle vittime. Il confronto fra i due testimoni si sarebbe reso necessario dopo la testimonianza, di qualche settimana fa di Don Angelo Testa. Una lunga deposizione durante la quale il prete avrebbe affermato che la mamma di uno dei ragazzi abusati, nell’imminenza dei fatti, si sarebbe recata da lui (Don Angelo) affermando che sapeva che le accuse contro il coordinatore anziano dei chierichetti, Pietro Argenziano, erano false, frutto di invenzioni.  Affermazioni forti – seppur basate su una conoscenza indiretta della vicenda processuale (infatti Don Angelo Testa non è un testimone oculare di fatti oggetto delle accuse) – che hanno indotto il tribunale ad approfondire quanto riferito. Così alla prossima udienza del processo, quella fissata per gennaio 2018 ci sarà il confronto la donna e il parroco.
Solo uno, dei genitori delle vittime, si è costituito parte civile affidando la propria difesa dagli avvocati Marco Andrea Zarone e Marta Storti
La vicenda degli abusi sessuali nella sagrestia della Chiesa San Rocco scuote la comunità di Pietramelara. Alcuni sperano in un errore giudiziario credendo quindi nella piena innocenza dell’indagato. Altri, invece, non hanno dubbi e condanno fermamente il 35enne arrestato alcuni mesi fa dai carabinieri della locale stazione.  Avrebbe abusato, secondo l’accusa prodotta dalle indagini curate dal maresciallo Mariano, sessualmente di quattro ragazzini, tutti maschietti, minori di anni 14;  Argenziano è particolarmente conosciuto in paese  anche per aver svolto il ruolo di chierichetto (ministrante). Anche le sue vittime sarebbero tutte di Pietramelara. Il 35enne, attraverso il proprio difensore – l’avvocato Michele Mozzi –  ha respinto, sin dal primo momento, ogni accusa, dichiarandosi innocente e vittima di una serie di malintesi.