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PIEDIMONTE MATESE – Comunità Montana, il giallo degli stipendi. Non ci sono soldi per pagarli ma ci sono fondi per “anticipi”

piedimonte matese. “Atti e trattamenti discriminatori alla Comunità’ Montana Del Matese”. Sarebbe questa l’accusa che arriva da alcuni dipoendenti contro i verti dell’ente montano. “Hanno capitolato tutti, quasi tutti, i dipendenti amministrativi della Comunità Montana del Matese che non ricevendo stipendi da quasi sei mesi sono stati costretti ad avanzare richiesta per un anticipo dello stipendio.
Credevano di poter avere tutto ed in una sola volata dopo il tanto pubblicizzato fax dall’Assessore Sommese  dell’approvato Piano di Riparto delle risorse ordinane per le comunità montane per l’anno 2012 , giusta deliberazione della Giunta Regionale n. 408 del 6 ugosto. Ma così non è stato. Dopo la pubblicazione della delibera sul BURC del 17 settembre non si è più avuta alcuna notizia né di Decreti e né di mandati di accredito dei fondi. Tale stato di cose ha fatto sì che iniziasse la capitolazione . E’ bastato che qualcuno fosse consigliato, nel grave stato di bisogno e chi non lo è dopo sei mesi, di presentare una richiesta di anticipo sulle retribuzioni spettanti e, l’anticipo, è stato concesso, ! dipendenti, poi, da buon italiani si sono accodati e le richieste sono cosi aumentate. Dapprima 500, poi 1000 e poi 1.500 euro e tutte hanno avuto buon fine. Poi la questua è aumentata e nel numero e negli importi. Pare che qualcuno abbia chiesto cinquemila ed altri ottomila euro. Non è dato comprendere come l’Ente possa far fronte a tutti gli impegni ma pare che abbia posto il limite di mille euro all’anticipo. Limite che seppure per altri sforato, ma certamente e sicuramente, al fine di estendere, si pensa, l’anticipo a tutto i dipendenti. Diversamente sarebbe cosa assai grave. Dopo mesi di mancate retribuzioni una semplice richiesta non può essere causa e costituire privilegio ed un discrimine/verso chi non sapeva o era assente – nessun avviso all’Albo è stato nel!1 ente pubblico – o verso chi per pudore si rifiuta di mendicare un diritto o verso chi ritenendo di farlo valere ha instaurato procedimento ingiuntivo. Ed il Sindacato? I rappresentanti sindacali invece di contestare gli atti ed i trattamenti discriminatori posti in essere hanno pensato bene di chiedere ed ottenere maggiori somme rispetto agli altri colleghi. Nessuno, comunque, è in grado di comprendere il perché degli adottati comportamenti istituzionali, visto che a comprovare i pagamenti effettuati dall’Ente non v’è traccia di alcuna Determinazione Dirigenziale.
m.n.

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