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Foto di repertorio

TEANO – Impianto rifiuti Faella, il Tar solleva dubbi sulla legge regionale e apre le porte a nuovi impianti

Teano – Il progetto per la costruzione di un impianto per la gestione dei rifiuti voluto dalla impresa Faella Antincendo, in località Santa Croce potrebbe essere l’apripista per l’arrivo di altri impianti simili. In teoria anche la Gesia – che ha visto bocciato il proprio progetto – potrebbe ottenere oggi il permesso alla luce della sentenza del Tar proprio sul ricorso presentato dall’imprenditore teanese Faella. Un imprenditore che era sempre presente nelle riunioni del comitato ambientalista che si è opposto al progetto nella ex Isolmer. Quindi era ritenuto un imprenditore contrario alla realizzazione di impianti del genere.
In sostanza, Faella, mentre partecipava alle riunioni NOIMP, aveva già presentato un progetto alla regione. Ricevendo, nell’ottobre 2016 il diniego,  in virtù della nuova legge regionale, voluta da Gennaro Oliviero, che inibisce la costruzione di impianti rifiuti in una grossa fetta del territorio regionale,ha presentato ricorso al Tar.
I giudici hanno accolto la richiesta di annullamento presentata da Faella imponendo alla regione di esaminare il progetto nel merito. In sostanza il Tar ha detto alla Regione che non può bocciare senza prima fare la conferenza dei servizi. Nel contesto il Tribunale Amministrativo all’interno della stessa sentenza, mette in dubbio la legittimità costituzionale della legge regionale ed in particolare dell’articolo 12: “Inoltre, come denunciato dalla ricorrente, l’estensione dell’art. 12, comma 4, L.R. 14/2016 a tutte le tipologie di impianti per la gestione dei rifiuti per una parte così considerevole del territorio regionale comporterebbe l’inevitabile violazione anche dei principi di specialità, autosufficienza e prossimità nella gestione dei rifiuti speciali, sanciti dal T.U. ambiente”.
Tuttavia, anche per il progetto di Faella c’è un grosso dubbio: la decadenza del piano Asi e quindi il ritorno dell’area a destinazione agricola.  Insomma una vicenda ancora tutta da chiarire che potrà scrivere, in un caso o nell’altro, il futuro dell’intera zona. Cioè se Faella otterrà l’autorizzazione, allora non potrà essere negata anche ad altri. Se sarà bocciata, allora sarà una pietra tombale per tutti.

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