DRAGONI – L’arresto di Claudio Schiavone (per altro già in carcere) conferma quanto già si sapeva da tempo. Si sapeva, cioè, che molti appalti pubblici in alcuni comuni dell’Alto Casertano – precisamente Dragoni e Alvignano – erano “vestiti” cuciti su misura per certe imprese. Eppure la storia è andata avanti per tanto tempo: dal 2003 al 2010, almeno. Un lasso di tempo enorme nel quale funzionari corrotti, politici “distratti”, amministratori “sonnecchiosi” e imprenditori “scaltri” hanno fatto il bello e il cattivo tempo.
La Procura Antimafia indaga su appalti per oltre 8 milioni di euro “vinti” dalle imprese riconducibili all’imprenditore Claudio Schiavone. Uno che pagava politici e funzionari per vincere le gare. Un metodo semplice e sicuro andato avanti per anni attraverso il quale l’imprenditore – ritenuto dalla Procura referente dei Casalesi – ha fatto man bassa di appalti in diversi comune dell’Alto Casertano e del Matese. Il pentito Nicola Panaro nell’interrogatorio fa una precisa distinzione fra l’imprenditore vittima e l’imprenditore amico. Il primo era quello che si limitava a subire l’estorsione in relazione ad appalti di cui noi avevamo contezza. I collaboratori di giustizia stanno facendo piena chiarezza sulla gestione degli appalti pubblici nell’Alto Casertano. Diversi i comuni interessati. Fra essi Alvignano, Dragoni, Baia e Latina, Fontegreca. Le plurime dichiarazioni dei collaboratori individuavano anche negli appalti nell’alto casertano e nei connessi rapporti con le amministrazioni ed i politici locali che agevolavano l’acquisizione di tali appalti, uno dei terreni di elezione dei rapporti fra Nicola Schiavone (e la sua famiglia) e Claudio Schiavone. Una ulteriore conferma al fatto che i pentiti (Iovine, Panaro, ed altri) nel riferire, in modo convergente, dei fatti riguardanti Claudio Schiavone hanno raccontato fatti oggettivi, realmente avvenuti, che non sono il parto di fantasia o di chiacchiere da bar. Nella tabella sottostante, secondo la Procura Antimafia sono riportati i lavori finiti sotto indagine, per i quali sarebbero state pagate tangenti e corrotti funzionari e amministratori.
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Come mai la Procura non attenziona altri lavori di importi ultramilionari?
tutti questi lavori dal 2003 al 2007 ventuno gare di appalto per circa sette -otto milioni di euro, lavori eseguiti con i piedi, oggi noi poveri fessi li dobbiamo manutenzionare a spese nostre, oppure (cosa probabile) li facciamo decadere per mancanza di fondi. inoltre PAGHEREMO per i prossimi trent’anni gli interessi. TUTTO GRAZIE AD UN TECNICO,UN SINDACO ED UN’imprenditore che ci hanno mortificato…e noi ( ma non io) a questo tecnico gli avevamo pagato anche la laurea. al sindaco gli abbiamo dato la possibilità di DECIDERE (ancora) , e all’imprenditore di arricchirsi. spero che la procura non si fermi.