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Salvatore Cirioli, Luca Sasso, Debora Zazzarino, Gianfranco di Caprio e Maria Pece hanno approvato l'aumento delle tasse

Alife – Consiglio comunale, Cirioli ancora bocciato. Le opposizioni gli lasciano solo il lusso di aumentare le tasse ai cittadini. E lui è felice

Alife – Le tasse a carico dei cittadini di Alife sono state aumentate. Lo hanno deciso il sindaco Salvatore Cirioli, il suo vice Luca Sasso, il super assessore Gianfranco Di Caprio, l’assessore Maria Pece e Debora Zazzarino. E’ l’unica cosa che i gruppi di opposizione (quello di Roberto Vitelli e quello dei quattro dissidenti della maggioranza) hanno concesso – anche per evitare l’arrivo di un commissario ad acta –  al sindaco di poter approvare. Lui ha approvato l’aumento delle tasse ed è apparso felice. Continua a non porsi il problema che in consiglio non conta più nulla, non può decidere più niente perché ha solo cinque voti contro otto delle opposizioni. Opposizioni che di fatto rappresentano la maggioranza in consiglio. Ma Cirioli non lo sa.
Così, anche nel consiglio di oggi i due gruppi di opposizione hanno fatto ciò che hanno ritenuto più opportuno. E Ciroli è stato in balia delle “onde”, inerme.
La prima bocciatura arriva sul punto all’ordine del giorno relativo alla esternalizzazione dei tributi comunali, che prevede la gestione e la riscossione da parte di società esterne.  Caterina Ginocchio, Michela Visone, Enrico Palmieri e Roberto Vitelli, chiedono il rinvio della proposta perché troppo generica che rimetteva tutte le principali decisioni al funzionario (Salvatore Fattore), senza spiegare alcuni aspetti importanti della vicenda. Chiedono inoltre un incontro con il funzionario per i necessari chiarimenti e la convocazione di una conferenza capigruppo.
Anche il gruppo di dissidenti (Angelo Giammatteo, Alfonso Santagata, Rosa Di Lauro e Maria Meola) intervengono sulla vicenda, attraverso una dichiarazione resa proprio da Giammatteo: “La proposta così come formulata non può essere accettata perché riteniamo che la gestione della riscossione ordinaria e volontaria delle imposte possa essere gestita dall’ente che ha già un suo ufficio tributi ed una sua banca dati e quindi con un minimo costo ad una società di supporto si può portare avanti e non pagare aggio che si attesta intorno al 13% come stabilito in una determina area finanziaria, della cui legittimità discuteremo in altra sede,  per il momento basta dire che non tiene conto della volontà espressa dal consiglio comunale del 12 Giugno 2017 che ha revocato la delibera n. 14 del 17 Marzo 2017, anzi la richiama nelle motivazioni. Noi pensiamo che vada esternalizzato solo il servizio di riscossione coattiva ad oggi già esternalizzato fino al 2018, giusto contratto in essere”.
I voti, chiaramente bocciano Cirioli che minaccia di mandare gli atti alla corte dei conti.  Si passa poi all’aumento delle tariffe, quindi delle tasse a carico dei cittadini di Alife, in conseguenza del dichiarato dissesto finanziario. Le opposizioni lasciano l’aula, così il sindaco Cirioli e i suoi quattro fedelissimi approvano in solitudine l’aumento delle tariffe. Un’approvazione possibile grazie al fatto che il consiglio era in seconda convocazione e cinque persone bastavano per avere il numero legale.

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un commento

  1. Osvaldo principe

    Ma la minoranza uscendo dall’aula ha consentito l’approvazione delle tariffe,quindi sono complici ,quanto chi la votato!!!