CAPUA – Alle ore due di stanotte, don Filippo Melone, tra i sacerdoti più vicini al presule, è arrivato tra i primi a Capua: “Era riverso su un fianco, come se dormisse”. Più tardi la salma sarà esposta alle visite dei fedeli in cattedrale Il commento del sindaco di Capua, Carmine Antropoli è contrito. “Un grande dolore personale prima di tutto. Il vescovo Schettino, oltre ad essere stata una bussola morale per tutte la comunità diocesana, è stato per me un punto di riferimento personale, pronto all’ascolto, alla comprensione e al conforto in tutti i miei momenti difficili. E’ una perdita gravissima, incolmabile per la comunità di Capua e io lo piango in silenzio dal lato personale”. Al momento il corpo del Vescovo Schettino è stato composto nella sua camera. Più tardi, con ogni probabilità sarà traslato in cattedrale, dove il feretro sarà esposto e dove tutti i fedeli potranno porgere omaggio al loro pastore. Un’anziana suora ha bussato alla sua porta e non ha udito risposta. La fine di Bruno Schettino, anche nella sua espressione scenica, assomiglia moltissimo a quelle di Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I.Sono entrati nella sua stanza e il vescovo era riverso su un fianco, esanime. Subito l’allarme. Tra i primissimi ad arrivare nella notte don Filippo Melone, il sacerdote, parroco di San Luca a Casapulla, a lui forse più vicino. “Era come se dormisse – dichiara don Filippo a Casertace – non si è accorto di nulla. Il Signore lo ha chiamato a sè senza che soffrisse”. Un infarto lo ha colpito nella notte. (fonte casertace)
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