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ROCCAMONFINA – Celebrazione della Pasqua, commemorata la cena di Gesù

ROCCAMONFINA (di Antonio Migliozzi) – Nei giorni scorsi, la Parrocchia della Chiesa di Santa Maria Grande di Roccamonfina, con il parroco Don Giadio De Biasio ha celebrato la “memoria della cena ebraica e istituzionale di Gesù, con applicazione dei sensi”. La suddetta cena ebraica si è svolta presso il Salone parrocchiale di Roccamonfina con la partecipazione di oltre 60 fedeli, con momenti di riflessione curati dallo stesso Don Giadio e momenti di convivialità tra i partecipanti. Quest’anno si è voluto offrire una novità all’incontro, in quanto la seconda parte della “cena” si è svolta con la lettura e spiegazione di alcuni passi del Nuovo Testamento e la “degustazione” di alcuni cibi che hanno fatto seguito la venuta di Gesù, come il poter mangiare anche la carne di maiale non ritenuta più cibo impuro (come tutti gli altri cibi), in quanto “non è impuro ciò che il corpo riceve ma ciò che da corpo, per mezzo del proprio cuore, esce fuori”. Pèsach o Pesah, detta anche Pasqua ebraica, è una festività ebraica che dura otto giorni (sette nella sola Israele) e che ricorda la liberazione del popolo israelita dall’Egitto e il suo esodo verso la Terra Promessa. La Pasqua cristiana, pur con i nuovi significati cristologici, trae origine da questa festività. Nel Tanakh, il nome di Pesach indica particolarmente la cena rituale celebrata nella notte fra il 14 ed il 15 aprile del mese di Nisa in ricordo di quella che aveva preceduto la liberazione la liberazione dalla schiavitù in Egitto; i successivi sette giorni vengono chiamati Festa dei Pani non lievitati ( o Festa dei Pani Azzimi ). Questa settimana trae origine da un’antica festa per il raccolto delle prime spighe d’orzo e il loro utilizzo per preparare focacce senza lasciare il tempo necessario per il formarsi di nuovo lievito e così ottenere la fermentazione della nuova farina. La Pesach, quindi, segna il principio della primavera ed è anche chiamata Chag haaviv, cioè “festa della primavera”.