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RIARDO – Acqua, gli sprechi di Ferrarelle. E i controlli dove sono?

riardo. Milioni di litri di acqua vengono buttati ogni giorno. Sono le “prove” che l’azienda fa per verificare la tenuta di alcuni pozzi. Una pompa attinge acqua delle falde e la scarica nel fosso più vicino. La questione va avanti da mesi, dopo una breve pausa.  Preziosa acqua purissima sollevata da uno dei tanti pozzi della Ferrarrelle e buttata in un piccolo canale. Tutto, semplicimente, per prove tecniche di tenuta sul pozzo prima che lo stesso venga poi allacciato alle condotte per l’imbottigliamento. Se esistono alcuni dubbi sull’aspetto giuridico dell’azione (infatti tutto potrebbe inquadrarsi in uno vero e proprio smaltimento di rifiuti) dal punta di visto morale i dubbi sono davvero tanti. Soprattutto alla luce dei continui abbassamenti della falda acquifera della zona, probabilmente a causa del super emungimento dell’azienda Ferrarrelle.  Possibile che non esiste un modo per utilizzare quell’acqua? Possibile che debba essere sprecata nonostante sia una riusorsa preziosa?
Probabilmente, nell’ottica di una salvaguardia dell’ambiente qualcosa andrebbe fatto, al più presto. Sulla vicenda intervenne, alcuni mesi fa, anche ItaliaNostra. “La Ferrarelle – scisse Caiaola – nota azienda di acque minerali, sta realizzando prove tecniche su un nuovo pozzo, prima che lo stesso venga poi allacciato alle condotte per l’imbottigliamento. Per far ciò, però, una pompa sta emungendo l’acqua, per 24 ore al giorno, da più alcuni mesi. Al di là del rispetto della normativa e della necessaria prudenza prima di utilizzare l’acqua prelevata dal nuovo pozzo, si rileva il fatto che la preziosa risorsa potrebbe probabilmente essere usata per l’irrigazione o anche solo, d’accordo con il Comune, per pulire le strade e gli spazi pubblici. Ma è anche un’occasione di riflessione sul volume degli emungimenti e sulle conseguenze per la falda acquifera profonda. Quali sono i controlli che gli enti pubblici, in particolare Comune e Regione, fanno sulla situazione idrogeologica dell’area? In tempi in cui l’opinione pubblica è avvertita dell’importanza dell’acqua come risorsa e bene comune da tutelare, a fronte di tale prelievo, quali sono le garanzie e i vantaggi per la collettività?”
I dubbi espressi da Caiola sembrano essere condivisi da una buona parte di cittadini riardesi e di ambientalisti che non vedono di buon occhio ciò che Ferrarelle sembra attuare per prassi. Sarebbe curioso conoscere, a proposito il pensiero del FAI che da poco ha stretto un patto con Ferrarelle. gdm

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