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PONTELATONE – Campania Augusta, l’antica Trebula è l’apice della cultura archeologica

PONTELATONE (di Rachele Izzo) – Il quarto evento del progetto Campania Augusta  svoltosi il 9 e 10 aprile presso l’Antica Trebula Baliniensis è stato l’apice dell’espressione della cultura archeologica ed  enogastronomica dell’Alta terra di lavoro.  Il sito archeologico si è animato di una luce nuova fatta di spettacoli e degustazioni di sapori della tradizione. Il progetto, finanziato dalla Fondazione con il Sud e realizzato dai Gruppi Archeologici  Trebula Balliensis, Terra di Palma, Salernitano, Avellano e Vesuviano è riuscito nell’intento di coinvolgere un pubblico selezionato nella riscoperta dei valori culturali della tradizione e nella sua espressione vitale: l’arte e l’enogastronomia. Dopo un dotto colloquio con gli studiosi Valerio Caiazza, Chiara della Valle e Domenico Caiazza sulle radici e continuità dal mondo antico ad oggi sono ricomparsi i sapori:.l’antico vino Trebulano, citato da Plinio il Vecchio, è tornato preparato come mulsum, una mistura di miele e spezie menzionata dagli autori classici realizzata con il vitigno autoctono del Casavecchia DOC che ne è il continuatore. E’ stato possibile continuare il viaggio nei sapori con la cassata di Oplonti, un dolce a base di frutta e formaggi locali raffigurato negli affreschi  di un’antica villa romana e con il garum, salsa di pesce che era rinomata delizia dei palati romani.  Non meno antica e genuina è la tradizione enogastronomica popolare, che è emersa con degustazioni del conciato romano, della mozzarella, già nominata come prodotta in loco dal poeta Latino Marziale, e dei salumi tipici.  Le rappresentazioni artistiche hanno  vitalmente espresso la natura vitale del territorio: i Ven’Trupéa, gruppo di musica popolare, Sabato hanno introdotto con le loro musiche il mondo quotidiano e autentico della cultura popolare, insegnando ciò che era l’orizzonte antropologico del mondo tradizonale. La domenica invece il Polo Artistico Torrese si è esibito in una colta, ma istrionica ed anche vivacemente comica, rappresentazione delle fiabe del Pentamerone di Giovan Battista Basile. Una compagnia vagante del Seicento ha attraversato il tempo ed è ritornata riportando la Commedia dell’Arte: la fascinazione e l’affabulazione dei racconti hanno ammaliato il pubblico ricordando che fiabe come Cenerentola e il Gatto con gli Stivali sono proprie della tradizione campana e che poi hanno conquistato fama letteraria mondiale. Il tempo, non sempre clemente, non ha scoraggiato i partecipanti che hanno indugiato nelle degustazioni e nei confronti con gli studiosi in simposi all’aperto.  L’antica Trebula, monumentale gioello della civiltà sannita, ha dimostrato di essere un’incantevole scenario e il luogo principe dell’espressione della cultura del mondo antico e delle tradizioni dell’Alta Terra di Lavoro.

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