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SESSA AURUNCA – Centrale del Garigliano in fase di “decommissioning”: Una opportunità per il territorio.

Si legge da varie parti, in questo periodo, che alcune organizzazioni, associazioni e gruppi vari, animati di buona volontà ma anche da molta inquietudine, si stanno interessando delle vicende che riguardano il sito della centrale del Garigliano attualmente in fase di Decommissioning. Questi spinti da una mancanza di informazione che regna sull’argomento in questione, cercano con iniziative singole di colmare questo vuoto, informandosi di persona sui lavori in corso ed acquisendo le informazioni relative a ciò che sta accadendo sul sito nucleare che in questi giorni riguardano principalmente la scarificazione radioattiva ed il successivo abbattimento del camino della ex centrale nucleare. Alcuni di essi, in modo del tutto autonomo, sono arrivati a contattare direttamente anche i responsabili dell’impianto ottenendo da loro la disponibilità ad avere incontri chiarificatori sui temi critici relativi all’impianto nucleare. Certamente si può dire che siamo in presenza di iniziative lodevoli, che rivelano un forte senso di responsabilità civile degli interessati, ma allo stesso tempo è anche evidente che non possano essere questi i soggetti che si dovrebbero interfacciare con i tecnici della Sogin e/o ed occuparsi delle attività di decommissioning relative al sito nucleare di Garigliano. Non a caso le stesse persone lamentano il mancato interesse dei propri amministratori che, secondo loro, sono del tutto assenti sull’argomento, denunciando anche il totale silenzio e/o la mancanza di attività delle varie Commissioni comunali che istituite ad hoc da loro stessi dovevano poi, in modo serio ed organizzato, interessarsi dell’argomento specifico a beneficio di tutta la comunità. Ci riferiamo alla Commissione di Sessa Aurunca di cui faccio parte anche io ed a quella del comune di Cellole. Senza addentrarci troppo sull’argomento riguardanti le Commissioni comunali posso dire subito che queste ultime per come sono nate non potranno mai essere efficaci, anzi per come sono state costituite si può dire senz’altro che esse sono del tutto inutili. Ora io mi riferirò a quella di Sessa che conosco bene, ma lo stesso discorso lo si può estendere tranquillamente anche a quella di Cellole. Per quanto riguarda la Commissione comunale di Sessa, istituita più di 2 anni fa, si può dire che essa non abbia mai funzionato. Mal gestita ed abbandonata a se stessa sin dall’inizio, non è stata mai sostenuta da nessuno. Costituita da un sacco di persone eterogenee tra di loro e forse anche abbastanza demotivate, man mano ha visto ridurre subito il numero dei suoi componenti fino a contare ora pochissimi “volenterosi”. Infatti non a caso la Commissione, secondo i loro fondatori, in pratica, doveva basarsi su uno spirito di volontariato, cioè doveva andare avanti senza nessun mezzo e ne risorse proprie, ma con spese di funzionamento a carico degli stessi membri che la costituivano. E’ chiaro che con queste premesse e tenendo presente il lungo arco temporale delle attività di decommissioning (come minimo di una decina di anni), il risultato finale dell’operato della suddetta Commissione, come ho già detto in altre occasioni, non poteva essere che questo, cioè quello di essere organismo sterile e del tutto inutile. Io stesso, come ingegnere nucleare ho cercato di proporre determinate azioni formulando anche un programma di lavoro da seguire. Ma invece di essere appoggiato ho incontrato solo difficoltà all’interno del gruppo di lavoro, e quindi una volta costatato il mancato sostegno dei componenti della Commissione, mi sono defilato lasciando il compito agli altri. E’ chiaro che su quest’argomento, il decommissioning di Garigliano, mi sarei aspettato che nell’ambito della Commissione si seguissero i miei consigli e non io che mi dovevo adeguare alle intenzioni degli altri. Io ho messo in campo tutta la mia disponibilità e l’interessamento ad affrontare il problema in modo serio ed approfondito, lo richiedeva la storia travagliata della vita dell’impianto e i tanti dubbi, timori e preoccupazioni delle popolazioni che hanno vissuto ed ancoro vivono attorno alla centrale. Purtroppo invece si è scelto di affrontare il problema sin dall’inizio in modo molto superficiale per non dire di sola facciata, c’è chi è arrivato a reclamare addirittura il ruolo politico della Commissione. Tutto ciò, alla fine, ha spento il mio interesse per l’argomento. Eppure, secondo me, per ciò che avviene ed avverrà a Garigliano, siamo in presenza per tutto il territorio di una grossa opportunità che deve essere colta e che penso sia possibile cogliere. Tengo a precisare che sul sito di Garigliano sono in corso ora, ma saranno ancor di più in atto in futuro, azioni che hanno una valenza straordinaria a livello mondiale. Sia per quanto riguarda l’aspetto totalmente innovativo ma anche come ricaduta di Kow how altamente tecnologico per l’industria italiana,  specialmente nel settore del decommissioning nucleare. Su ciò che avviene ed avverrà nel sito di Garigliano ed in particolare su tutto il Programma Nazionale di Decommissioning in corso in Italia, ci saranno gli occhi puntati di tutto il mondo per quanto riguarda i soggetti che operano non solo sul nucleare in senso stretto ma anche per qualsiasi altro settore tecnologico. Senza entrare nella eterna questione: nucleare bello o nucleare brutto, il Decommissioning sarà in questo settore il mercato più rilevante in Europa nei prossimi 30-40 anni. Solo in Europa entro il 2040 saranno disattivati circa 144 reattori nucleari e si stima, inoltre, che nei prossimi 40 anni verranno spenti ed entreranno in fase di decommissioning circa altri 400 impianti. Con un giro di affari di 270 MLD di € (110 per lo smantellamento e 140 per la bonifica dei siti) e un numero di circa 40.000 nuovi occupati. Ora si stanno costruendo sul campo le competenze tecniche necessarie per affrontare problemi innovativi e si stanno formando i tecnici che avranno sicuramente un ampio mercato su cui collocarsi. Per la presenza del sito di Garigliano, la nostra comunità è nel bene o nel male coinvolta su questi argomenti e sarebbe auspicabile intercettare tutto questo potenziale mercato che fra non molto esploderà. Ora alla luce di queste considerazioni, l’argomento dello smantellamento della Centrale nucleare del Garigliano potrà costituire una grossa opportunità per la nostra comunità se e solo se, invece di vedere il solito dito, si riuscisse per una volta a guardare alla Luna. (ing. Arturo Matano)

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