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CAPUA- Al Teatro Ricciardi per la rassegna “a teatro con mamma e papà”, i tre porcellini. Domenica 17 Gennaio 2016

(di Alessandro Staffiero) La trasposizione teatrale de “I tre porcellini” è tratta da una classica fiaba della tradizione orale inglese, la cui prima versione scritta risale al 1843, quando lo scrittore O.J. Helliwell la inserì nella sua raccolta di racconti “Nursery rhymes and tales”. La fortuna della fiaba è nota, tuttavia la sua stesura originaria è andata modificandosi nel corso del tempo, fino a giungere alla celeberrima versione del cortometraggio di Walt Disney, dove le parti più crude della vicenda sono state eliminate. Nella fiaba originale, infatti, i primi due porcellini vengono divorati dal lupo che ha distrutto le loro case, ed il lupo stesso non ha una sorte migliore: calatosi nella casa di mattoni del terzo porcellino attraverso la canna fumaria del caminetto, finisce in un pentolone d’acqua bollente, viene lessato ed infine mangiato dal maialetto. Inoltre, prima del triste epilogo, per ben tre volte viene raggirato dall’astuto porcellino della casa di mattoni, che lo precede in un campo di rape, in un frutteto e al mercato, luoghi dove il lupo lo aveva attirato con dei pretesti, nel vano tentativo di catturarlo. La messa in scena de “La Mansarda” ha privilegiato la versione edulcorata della fiaba, nella quale i porcellini “scansafatiche” si mettono in salvo nella casetta di mattoni e nel finale il lupo, calatosi nel caminetto, si brucia la coda e fugge via lontano. Della prima versione del racconto inglese, si è invece recuperato l’episodio della beffa al lupo nel frutteto. L’aspetto fiabesco dello spettacolo è accentuato dal linguaggio in versi, proprio della favola, gradevole ed accattivante, infantile come una filastrocca e ricercato come una poesia, immediato ed in perfetta armonia con le musiche originali, le canzoni e le coreografie, e con gli efficaci costumi in gomma-spugna.