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Isernia – Appalti truccati, denaro pubblico investito in opere mai realizzate, gare vinte sempre dai soliti noti e quella politica clientelare complice di un sistema sempre più corrotto.

Isernia –  C’è tutto questo nell’inchiesta della Procura di Isernia e Guardia di Finanza che ha travolto le istituzioni del Molise. Indagini portate avanti grazie all’encomiabile lavoro dei consiglieri Regionali del Movimento 5 Stelle in Molise, il cui esposto alla Procura di Isernia ha acceso i riflettori sul malaffare, dando il là ad un’inchiesta che allargandosi a macchia d’olio sta travolgendo gran parte delle amministrazioni molisane. Confermando con i fatti quanto denunciato dai portavoce molisani – ovvero il sospetto ricorso fraudolento a lavori in somma urgenza – attraverso il loro esposto.I numeri, ad oggi, parlano di 144 persone iscritte nel registro degli indagati. Dovranno rispondere di accuse quali: associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata e falsità ideologica. Ventitré le amministrazioni comunali delle province di Campobasso e Isernia coinvolte, insieme alla stessa Amministrazione provinciale di Isernia, 47 gli appalti pubblici truccati, per un importo complessivo di oltre 27 milioni di euro e un danno erariale ipotizzato superiore ai 5 milioni di euro.Numeri che danno l’idea di quanto il sistema fosse esteso e radicato fra amministratori, funzionari pubblici ed imprenditori. Un’associazione a delinquere priva di alcuna ideologia politica, che non fa differenza fra destra o sinistra, e che come Movimento 5 Stelle stiamo combattendo in tutte le sedi istituzionali che ci vedono coinvolti, attraverso trasparenza, partecipazione e soprattutto onestà. Risalgono a soli due giorni fa le intercettazioni di alcuni individui coinvolti nell’inchiesta Mafia Capitale, che definivano  “assolutamente incorruttibile“ il vicesindaco di Civitavecchia Daniela Lucernoni. Fa male vedere come ancora una volta siano state sperperate risorse destinate alla prevenzione del dissesto idrogeologico. È già stato doloroso constatare come dei due miliardi promessi dal governo, alla fine siano rimasti solamente circa 50 milioni, scoprire poi come queste risorse vengano interamente assorbite da una politica clientelare che finanzia, per essere poi a sua volta rifinanziata, il malaffare, fa crescere la voglia di spezzare al più presto questo circolo vizioso. Ci stiamo lavorando, con la stesura del nuovo Codice Appalti innanzitutto, ma anche con la proposta di legge inerente proprio ai lavori in somma urgenza, attualmente in fase di discussione su Lex. In merito ai fatti del Molise adesso toccherà alla magistratura giudicare. A noi oggi l’immensa soddisfazione dettata dalla consapevolezza che questo Paese si può ancora salvare, e può farlo grazie a cittadini e portavoce per i quali coerenza, onestà e tutela dell’interesse pubblico sono ancora valori più importanti rispetto a potere e denaro. (fonte: www.massimoderosa.it)

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