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CASAL DI PRINCIPE – Camorra, Clan dei Casalesi: Preso l’erede di Carmine Schiavone

CASAL DI PRINCIPE – Alle prime ore di stamane, la Polizia di Stato di Caserta ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre esponenti di spicco del clan dei casalesi  fazione SCHIAVONE ed in particolare:
Carmine SCHIAVONE , alias Staffone o Carminotto, figlio di Francesco Sandokan, detenuto;
Paolo PANARO , fu Raffaele, nato ad Aversa, residente in Casal di Principe, pregiudicato;
Carmine IAIUNESE, alias carciofino, nato ad Aversa il 04.09.1978, detenuto, indagati per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
La misura cautelare costituisce l’epilogo di indagini condotte dalla Squadra Mobile di Caserta in relazione ai nuovi assetti dell’ organizzazione camorristica che hanno permesso di delineare la figura di PANARO Paolo, fratello di Nicola, detto Nick o Principino, elemento di spicco del gruppo SCHIAVONE, poi divenuto collaboratore di giustizia, legato da vincoli di parentela al boss SCHIAVONE Francesco, alias Sandokan. Infatti, emergeva che dopo l’arresto del fratello Nicola, operato dalla Squadra Mobile di Caserta il 14 Aprile del 2010, dopo un lungo periodo di latitanza, PANARO Paolo aveva assunto un ruolo verticistico divenendo fiduciario di SCHIAVONE Carmine, figlio di Francesco Sandokan, all’epoca reggente della fazione, il quale gli aveva affidato anche la gestione di alcuni affari del clan, quali le scommesse clandestine on line, la riscossione delle estorsione e la distribuzione degli stipendi degli affiliati detenuti in regime di 41 bis. Inoltre, era accertato anche il coinvolgimento di PANARO Paolo e IAIUNESE Carmine, su mandato di SCHIAVONE Carmine, in condotte estorsive in danno di un imprenditore di Villa Literno costretto a versare, in occasione delle canoniche scadenze di Natale, Pasqua e Ferragosto, la somma di 1.500,00 euro.  IAIUNESE Carmine era stato già arrestato 16 gennaio 2013 dalla Squadra Mobile di Caserta in esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla D.D.A. per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le indagini avevano evidenziato come il giovane, che all’epoca aveva piccoli precedenti di polizia, era divenuto uno dei più fidati luogotenenti di SCHIAVONE Carmine.

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