CASERTA / NAPOLI – Le elezioni regionali si avvicinano, le liste dovranno essere presentate fra pochi giorni. I partiti stentano a fare pulizia nel loro interno. Il Partito Democratico da partito della trasparenza sembra voler diventare il partito degli indagati. E la colpa non è sciuramente della magistratura. Bensì del sistema clientelare-politico in base al quale se vuoi il poter devi scendere a “patti e condizioni” con un certo modo di fare. Inevitabilmente questo modo di fare “attira” l’occhio delle procure. Non è un fatto di colore politico o di magistrati politicizzati. Potrebbe solo essere che, ormai, gli investigatori sembrano aver capito certi “trucchetti” per accumulare voti e poteri. Quindi l’Italia cambia verso solo sulla carta, nei fatti, a decidere quale deve essere la maggioranza che governerà un paese sembra essere sempre lo stesso sistema politico-clientelare che si sposta da destra a sinistra inseguendo i “soliti affarucci”.
La situazione diventa ancor più “interessante” se a questo schema (realizzato dal Corriere Del Mezzogiorno) aggiungiamo i nomi di tanti amministratori ed esponenti del Partito Democratico della provincia di Caserta indagati. Spiccano i nomi di Domenico Ferraiuolo (ex segreteario Pd di Piedimonte Matese) e Dionigi Magliulo di Villa di Briano dimessosi da sindaco per potersi candidare alle regionali.