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CELLOLE – Immigrati sul litorale, fra propaganda elettorale e disdette turistiche. Scattano anche le denunce

aldo izzo
CELLOLE (di Tommasina Casale) – Immigrati sul litorale, lo scambio della propaganda elettorale per procurato allarme. E’ vero che alcune agenzie immobiliari hanno dovuto subire qualche disdetta per affitti di abitazioni a Baia Domizia dopo che è circolata la notizia del bando della Prefettura di Caserta per accogliere gli immigrati sul litorale, ma da qui ad immaginare il procurato allarme ce ne vuole. Sembra però che qualche consigliere di minoranza di Cellole voglia procedere con la querela di procurato allarme nei confronti sia del consigliere regionale Gennaro Oliviero che del sindaco di Aldo Izzo. L’uscita repentina di Oliviero su questa saturazione, allarmando subito Izzo, così come quest’ultimo ha dichiarato sia sulla stampa che durante il consiglio comunale aperto, è chiaro che la si deve andare a collocare non nel procurato allarme ma in propaganda elettorale. Infatti, il consigliere regionale ex socialista, in ben dieci anni a palazzo di Santa Lucia non è mai intervenuto sulle problematiche del litorale, così come non è intervenuto sul bando che la Prefettura di Caserta ha emesso lo scorso autunno, fortunatamente scongiurato come quello che scade dopo domani. L’uscita di Oliviero con un’interrogazione sull’argomento a Caldoro (tra l’altro poco produttiva dato che le competenze sono del ministero dell’intero) a due mesi dal voto alle regionali dove lo stesso pare quasi certo ricandidato, è chiaro che non è un procurato allarme ma un tentativo di procurare consensi elettorali tra gli operatori turistici. Nel calderone ha trascinato pure Izzo che, almeno dalle voci, pare che dopo oltre un ventennio sulla scena politica locale abbia scoperto che esiste un consigliere regionale del vicina città di Sessa Aurunca, Ma se Oliviero ha fatto un tentativo elettorale, chi conosce Izzo sa che il suo impegno per scongiurare la presenza di immigrati sul litorale non ha alcuno scopo di tentato allarme o tentata campagna elettorale, ma solo di preservare la vocazione turistica di una città balneare che dopo un trentennio sta riemergendo. Se quindi, le voci di questa querela sono vere, chi la sta producendo dovrebbe leggersi dell’art. 658 Codice Penale.

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