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PESCARA / POZZILLI – La Neuromed nella bufera, la Procura certifica: «Esami inutili in Molise per 250 mila euro»

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PESCARA / POZZILLI –  Rapporto dei Nas alla procura della Corte dei Conti su Tac e risonanze alla clinica Neuromed: un danno per la Regione  per circa 250mila euro. Il primo a segnalare quelle che i carabinieri del Nas chiamano «condotte anomale o comunque potenzialmente inappropriate» è stato il primario della Medicina nucleare dell’ospedale di Pescara, Valerio De Francesco, che il 10 luglio 2013 ha parlato di esami inutili. «Senza mezzi termini», dicono i Nas. Secondo il medico e secondo i successivi accertamenti dei Nas, alla clinica Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, legata alla famiglia dell’europarlamentare molisano di centrodestra Aldo Patriciello, sarebbero stati fatti esami non necessari su pazienti abruzzesi per una spesa in più di 254 mila euro. È questa la cifra che i Nas hanno denunciato alla procura regionale della Corte dei conti dell’Aquila ipotizzando un presunto «danno» alla sanità regionale. Affare mobilità passiva. L’indagine dei Nas sui soldi pagati alla Neuromed – clinica privata che 4 anni fa è stata a un passo dall’affittare Villa Pini di Chieti – scava nella mobilità passiva delle prestazioni di Tac-pet per la cura dei tumori. Nel 2013, sono stati 743 gli abruzzesi che sono andati a farsi fare questo esame in Molise: 332 dalla Asl di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 318 dalla Asl di Lanciano-Vasto-Chieti, 60 da Pescara e 33 da Teramo per una spesa di 780.613,48. Sono, invece, solo 334 i pazienti che hanno fatto la Tac-pet nel Lazio, 188 nelle Marche, 239 in Campania, 301 in Emilia Romagna e 139 in Lombardia. Un milione di euro di esami. In base ai dati della Regione e consegnati ai Nas, «per il 2012, la Neuromed ha erogato 892 Pet a utenti residenti in Abruzzo per un importo di 936.796,24 euro». Quasi un milione di euro: «Associati agli stessi pazienti ed eseguiti contestualmente al primo esame», dice la relazione dei Nas, «sono stati eseguiti Tac e Risonanze magnetiche (prescritti su altra ricetta) per un numero medio di 5 prestazioni aggiuntive che hanno comportato un maggior onere quantificabile in 254.373,04 euro». In base alla segnalazione del primario, però, non serve associare Tac e Risonanza alla Tac-pet e il parere del medico è definito «autorevole e qualificato» dai carabinieri.
Il rapporto dei Nas è firmato dall’allora comandante Marcello Sciarappa, oggi in aspettativa e nominato direttore sanitario della Asl dell’Aquila: «Il risultato che l’analisi sui flussi informativi ha posto in evidenza sottende un fenomeno di sicuro interesse della procura della Corte dei conti», dice il rapporto, «salvo ipotizzare eventuali situazioni in danno del sistema sanitario regionale (per l’Abruzzo, anche se», dice l’ex capo dei Nas, «non si esclude il potenziale interessamento di altre Regioni)».
Chiodi: solito meccanismo. A fronte di questi dati, i Nas hanno inviato un rapporto di tre pagine, il 14 aprile 2014 a poco più di un mese dalle elezioni regionali, all’ufficio del commissario alla sanità, all’epoca Gianni Chiodi, e alla direzione Politiche della salute «al fine di definire l’attività che la Regione riteneva opportuno intraprendere». Chiodi, però, in piena campagna elettorale quel rapporto sulla Neuromed, 308 posti letto e 160 accreditati, non l’ha mai visto: «Mi sembra un meccanismo tipico della sanità privata in generale», dice, «è un malcostume diffuso quello di fare prestazioni non necessarie. Giusto per capire, anni fa, l’allora subcommissario Giovanna Baraldi mi disse che diverse Regioni del Nord Italia non volevano pagarci le loro quote di mobilità passiva perché ritenevano che le prestazioni rese dalle nostre cliniche private fossero inutili. Ora, accade il contrario: se le ipotesi del Nas corrispondessero al vero, non sarei sorpreso. Purtroppo», dice Chiodi, «siccome paga il pubblico, casi del genere si ritrovano frequentemente nella letteratura sanitaria e giudiziaria. Quando sono arrivato io, l’inappropriatezza delle prestazioni era altissima e, tra i primi atti, feci un decreto per scoprirle. Comunque, non escludo che casi del genere si verifichino ancora: dove ci sono soldi pubblici, nella sanità come nei rifiuti, il rischio è elevatissimo e, per questo, noi abbiamo monitorato tali settori. Comunque, le singole Asl possono avviare azioni di recupero anche se, poi, si apriranno contenziosi annosi».

Somme pagate dalle Asl. Oltre ai 254 mila euro contestati dai Nas per il 2012, per la mobilità passiva al Molise, nel 2013, la Asl di Avezzano ha pagato 348 mila euro, Chieti 334 mila, Pescara 63 mila e Teramo 34 mila.

Clinica e cda. La Neuromed, capitale sociale di un milione e 40 mila euro, è in mano all’Isvim srl di Venafro, all’Isvis srl di Roma, alla Promed srl di Roma e a Francesco Pompeo, 59 anni di Venafro. In base alla visura allegata agli atti, il presidente del cda è Erberto Melagrano, 82 anni di Isernia, mentre i consiglieri sono Pompeo, Fabio Sebastiano, 40 anni di Trivento ed Elisa Patriciello, 32 anni di Pozzilli, figlia dell’europarlamentare.
(fonte: Pietro Lamberti – http://ilcentro.gelocal.it)

LA PRECISAZIONE  DELL’AZIENDA:
In relazione all’articolo “La Neuromed nella bufera, la Procura certifica:Esami inutili in Molise per 250 mila euro”, apparso il 18/12/2014,sulla testata Paesenews.it,  inviamo alla Sua cortese attenzione le considerazioni del Presidente dell’Associazione Italiana Ospedalità Privata Molise (AIOP). Nel documento, inviato alle autorità competenti, il Presidente esprime, tra le altre cose, stupore per “l’immotivata strumentalizzazione sulla modesta mobilità verso il Molise per esami diagnostici di alta specialità, peraltro in un Istituto di primaria importanza dove la ricerca e l’assistenza sono inscindibili, a fronte dell’elevatissima mobilità passiva del Molise”.

 

 

 

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