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MIGNANO MONTELUNGO – VILLA FLORIA, NUOVO BLITZ DEI CARABINIERI DEL NAS. A GIUGNO SCORSO LA DENUNCIA DI UNA FAMIGLIA ROMANA. LA CLINICA VOLEVA MILLE EURO AL GIORNO

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MIGNANO MONTELUNGO – Villa Floria, nuovo blitz dei carabinieri del Nas nella struttura sanitaria di Campozillone. Una squadra di investigatori è stata, per l’intera giornata di ieri, all’intero della struttura per acquisire documenti e sentire le dichiarazioni di alcuni dipendenti e pazienti.  Sarebbero state acquisite cartelle cliniche, verificati i laboratori, le apparecchiature mediche. Sarebbero stati ascoltati diversi pazienti in cura presso la struttura guidata da Giovanni De Luca. Quella di ieri solo l’ultima “visita” degli investigatori presso la stuttura Villa Flora. Una centro “visitato” anche per la vicenda delle cellule staminali. Un caso per il quale il direttore, De Luca, continua a dichiararsi sereno perchè ossequioso della normativa vigente. Tuttavia lo scorso mese di giugno arriva – contro Villa Flora e contro il suo guru – la denuncia di una famiglia di Roma che si sarebbe indebitata pesantemente per poter curare un componente presso la struttura sanitaria di Mignano Montelungo.

LA DENUNCIA DELLA FAMIGLIA PETRONI
Una morte terribile e un debito che oggi mette in ginocchio gli “eredi”.  È ciò che è successo a Fabio Petroni, 57 anni di Roma, affetto da SLA e da mieloma al terzo stadio. La speranza si chiama dott. Giovanni De Luca, Direttore Sanitario della clinica “Villa Floria” a Mignano Montelungo nel casertano.
“Siamo arrivati al dott. De Luca per passaparola il 29 agosto 2013 – racconta la moglie Antonella a Viva la Vita onlus, associazione di familiari e malati di SLA –. Mio marito già non parlava, camminava con molta difficoltà, faticava a respirare ed era nutrito tramite PEG (ndr alimentazione artificiale direttamente nello stomaco)”. E in aggiunta alla SLA un mieloma avanzato che non lascia nessuna speranza.
Muove l’ugola! Tra sei mesi tornerà a parlare: questo ha riferito il medico alla prima visita e ci siamo aggrappati a questa unica speranza con tutte le nostre forze”. Da qui Antonella racconta a Viva la Vita onlus del primo ricovero durato 11 giorni e della parcella di 11 mila euro che, a detta della struttura, avrebbe pagato la ASL. La ASL però non paga. La famiglia è modesta: vive della pensione di invalidità di Fabio e del lavoro precario della moglie. La struttura propone allora un prezzo “scontato” di 4 mila euro poiché ci saranno successivi ricoveri.
Ma in cosa consiste questo trattamento con le staminali? Antonella ha un’idea vaga, poco precisa: effettuavano un prelievo alla cresta iliaca e dopo un “certo trattamento” iniettavano il preparato sul collo e sulla colonna vertebrale. Con un laser a caldo, poi, bruciavano a punti tutta la schiena per aumentare – così dicevano – la produzione di cellule staminali. Bruciature, vere e proprie ustioni, che il prof. Maurizio Inghilleri, responsabile del Centro SLA del Policlinico Umberto I di Roma, ha visto sulla schiena di diversi suoi pazienti di SLA reticenti a spiegarne le cause. Finché qualcuno ha confessato con vergogna raccontando del metodo del dott. De Luca e dei debiti contratti per questo trattamento.
I ricoveri di Fabio a Villa Floria proseguono con cadenza regolare e con altrettanta cadenza regolare i debiti contratti dalla famiglia aumentano, arrivando alla cifra di 20 mila euro. Continuavano a somministrare questo composto di staminali alla gola di Fabio nonostante avesse le metastasi intorno alla trachea. Fabio continua a peggiorare, pesa 40 chili, ma per i medici di Villa Floria sta migliorando e le promesse si susseguono: “A novembre dichiarano che si poteva togliere la PEG così a dicembre Fabio avrebbe potuto mangiare da solo – continua il racconto a Viva la Vita onlus – ma la situazione precipita nel breve volgere di un mese e Fabio muore tra le più indicibili sofferenze il 28 gennaio 2014”.
La morte avviene all’Ospedale di Cassino poche ore dopo il trasferimento, e su pressione della moglie che ha obbligato i medici di Villa Floria a trasferire urgentemente il marito in una struttura competente. “È arrivato in condizioni disperate e non potevamo più far nulla” riferiscono i medici del pronto soccorso.
Per chiedere giustizia, la moglie si è rivolta a un legale, l’avvocato Michele Figusdiaz: “La mia cliente ha presentato una denuncia circostanziata perché avrebbe chiesto, per ben sei volte dopo la morte del marito, le cartelle cliniche pagate ben 150 euro senza avere ricevuta o fattura, e mai avute fino ad oggi”. Al posto delle cartelle cliniche viene recapitata alla famiglia Petroni una lettera dal legale di Villa Floria in cui richiede agli “eredi” il pagamento delle prestazioni mediche oltre agli interessi e alle spese legali. La cifra non è indicata, ma la moglie ipotizza molto rilevante. Oltre al danno anche la beffa.
Il caso di Fabio non è isolato, infatti il direttore dell’AIFA Luca Pani ha denunciato “altri tre casi simili a Stamina in Italia”, tra cui Villa Floria, vicende sulle quali stanno indagando sia L’AIFA che i NAS.
La dichiarazione di Mauro Pichezzi, presidente di Viva la Vita onlus: “Il 21 giugno, Giornata Mondiale della SLA, abbiamo avuto ancora troppo poco da festeggiare e ancora troppo da denunciare. Il caso di Fabio è emblematico e vogliamo che si faccia chiarezza soprattutto su quelle “terapie alternative” che da più parti vengono offerte a pagamento da molti guru in circolazione e aggiungono sofferenze alle sofferenze dei malati inguaribili”.  “Dobbiamo fermarli! Non vogliamo che altri disgraziati cadano nella stessa trappola!” questo l’appello accorato della famiglia e di tutta l’associazione Viva la Vita onlus”.

Questa, in sintesi la denuncia della famiglia Petroni – riportata dall’osservatoriomalattierare.it -che si ritiene danneggiata. La famiglia è sostenuta  e che è sostenuta dalll’associazione Viva la Vita

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2 commenti

  1. Buonasera, ho letto questo articolo e sento di portare la mia personalissima testimonianza: due miei parenti sono stati curati entrambi dal Prof. De luca.
    Dogliani Adriana, 79 anni.
    Affetta da embolia polmonare. Grazie alle tecniche innovative laser praticate presso la casa di cura Villa Floria è riuscita ad evitare l intervento chirurgico ed è completamente guarita.
    Orsino Virginio 79 anni.
    Portava protesi acustiche perche affetto da ipoacusia acuta. Grazie ai trattamenti laser e ai bolipolivitaminici fatti presso la casa di cura Villa Floria è riuscito a rimuovere completamente le protesi e riesce a sentire bene per il 65%!!
    Lascio questo commento poiche sul web girano false dicerie sul conto del Prof. De Luca e della sua clinica. Dicerie assolutamente infondate in quanto ho vissuto con mano e ho visto salva la vita dei miei nonni che a 79 anni non avrebbero certamente potuto avere la salute che hanno oggi senza la bravura e l’immensa umanità del Prof. De Luca che è un instancabile ricercatore e alla professionalità della sua clinica Villa Floria. Per cui mi sento di consigliare Villa Floria. Il prof De Luca non ci ha mai fatto promesse miracolose, ma è sempre stato fiducioso e realista circa il quadro clinico dei miei nonni.

  2. Alessandra De Bonis

    Nel 2019 mio padre era ricoverato li…. Peggioro’ nel giro di pochi giorni dopo aver ricevuto dei laser.. Poiché era sofferente fu trasportato in emergenza ad Avellino nello stesso giorno poi ancora all Umberto I dove morì il giorno successivo , il suo corpo era pieno di bruciature da laser, decidemmo di fargli fare un autopsia considerando la morte improvvisa e misteriosa e le ferite riportate sul corpo. .. Probabilmente Le bruciature da laser gli avevano provocato una sepsi… Denunciammo la clinica Villa Floria ma il caso fu chiuso dopo 5 anni. Per loro era tutto così normale.. Tanto da chiederci perfino un conto salatissime.. Tutto è stato poi archiviato… Chiuso… Ma noi. Non riusciamo a farci una ragione dopo anni.