Ultim'ora

ALIFE / CAIAZZO – Il vescovo Di Cerbo stabilisce le nuove regole per celebrare matrimonio: il prete dovrà essere “invitato” a pranzo

di cerbo2

ALIFE – Aggiungi un posto a tavola (nel banchetto nuziale) se ti sposi nella diocesi di Alife Caiazzo; aggiungi due posti a tavola se ti sposi in una chiesa della stessa diocesi ma sei un “cristiano”  forestiero. Ti vuoi sposare in una chiesa della diocesi di Alife – Caiazzo? Allora dovrai considerare il prete come un invitato al banchetto nuziale. Se, invece, ti vuoi sposare nella stessa diocesi, ma sei un “forestiero” allora devi calcolare il prete più il sacrestano. Lo stabilisce il nuovo regolamento per il matrimonio, redatto dal Vescovo della diocesi di Alife – Caiazzo, Valentino Di Cerbo, che fissa le regole e stabilisce anche come “calcolare” esattamente (per non commettere errori) l’offerta al parroco. Se sei uno sposo “indigeno” , allora, pagherai (minimo) quanto il costo di un coperto (si intende pasto completo) nel ristorante scelto per la cerimonia. Se gli sposi, invece, arrivano da fuori diocesi, allora la quota dovrà essere raddoppiata. Tutto scritto nero su bianco nel nuovo regolamento diocesano (protocollo 44 dello scorso primo settembre) che andrà in vigore dal prossimo primo ottobre. “Coloro che celebrano il matrimonio sono tenuti a contribuire alle necessità della Comunità parrocchiale (manutenzione dell’edificio sacro, spese per il culto, aiuto ai poveri…) con una congrua offerta. Per ragioni di giustizia e di carità, si chiede che tale offerta sia equivalente almeno al costo di un coperto del banchetto di nozze per i fedeli della Diocesi di Alife-Caiazzo e di due per quelli provenienti da altre Diocesi”. Così recita l’articolo quattro del decreto a firma di Monsignor Di Cerbo, pubblicato sul sito ufficiale della Diocesi. Eppure Papa Francesco, più volte ha parlato della povertà – che non è uno “stato” da scegliere – ma una condizione per riscoprire i doni di Dio alla nostra vita, vera “ricchezza” di cui abbiamo bisogno. “Quando una persona è attaccata ai soldi, distrugge se stessa, distrugge la famiglia. Per questo Gesù – ha predicato Papa Francesco – ci richiama a non servire due padroni: o Dio o il denaro”. Perciò quanto stabilito dal vescovo Di Cerbo nel nuovo regolamento per il matrimonio sembra non perfettamente allineato con le parole del santo padre.

Guarda anche

Capua – Museo Provinciale Campano, inaugurata la mostra bipersonale “Genesi” (il video)

Capua – E’ stata inaugurata la scorsa domenica, 21 aprile 2024, nella splendida cornice del …

2 commenti

  1. ateo e me ne vanto

    Sposatevi in comune, anche se qualche mangione addetto ai matrimoni si rischia di trovarlo anche lì.

  2. Invitatelo, ma fatelo mangiare da solo come un cane e nelle sue pietanze 40 gocce di guttalax a pietanza. Mo aiuteranno ad evacuare dopo essersi ingozzato. Ma come dice bene l’amico sopra: sposatevi in comune e al prete gli portte gli avanzi.