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SESSA AURUNCA / ALIFE – Perseguita una cantante, 51enne finiesce sotto processo per stalking

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Sessa aurunca.  Non si voleva rassegnare alla fine della relazione con una donna di Alife. Così dopo la rottura del rapporto sentimentale l’uomo – Claudio Di Matteo, 51 anni di Piedimonte di Sessa Aurunca – avrebbe perseguitato la sua ex fiamma. Messaggi, telefonate e autentici pedinamenti: tutte azioni che erano diventate per la vittima un autentico tormento. Per quei fatti accaduti fra il 2005 e il 2007 la vittima – Anna Di Muccio, 41enne di Alife – presentò dettagliata denuncia che ha portato poi al processo contro l’uomo. Un processo che ieri ha vissuto una fase importante con le testimonianze volute dall’accusa. Nella prossima udienza, fissata per l’autunno, ci saranno altre testimonianze e poi le conclusioni e quindi la sentenza. La donna – difesa dall’avvocato Michele Mozzi di Pietramelara – fu particolarmente colpita dalle azioni attuate dal suo ex compagno.
I dati del Telefono Rosa: in Italia si connota sempre più sul piano fisico L’autore è il marito (48%), il convivente (12%) o l’ex (23%). È quasi sempre tra le mura domestiche, nel rapporto con il marito o il convivente o l’ex, e avviene sempre di più davanti ai figli, testimoni atterriti che poi a loro volta potranno diventare carnefici. La violenza sulle donne è un fenomeno che in Italia non diminuisce e si connota sempre più come violenza fisica: a testimoniarlo, le 124 donne ferocemente uccise nel 2012 in nome di un «amore» malato e assassino. La violenza fisica aumenta dal 18% al 22%: ma questa non è mai sola poiché la violenza psicologica, le minacce e la violenza economica sono altri comportamenti ad essa connessi. La dipendenza economica risulta un fattore determinante sia nell’espressione della violenza di genere attraverso forti restrizioni economiche e una totale gestione del denaro da parte del partner, sia nel rendere ancora più faticoso, se non impossibile a volte, l’allontanarsi, per la donna, dal contesto violento.  I dati annuali dell’Osservatorio del Telefono Rosa, presentati oggi a Roma, confermano che il tragico volto della violenza sulle donne non cambia. L’autore è il marito (48%), il convivente (12%) o l’ex (23%), un uomo tra il 35 e i 54 anni (61%), impiegato ((21%), istruito (il 46% ha la licenza media superiore e il 19% la laurea).  Non fa uso particolare di alcol o di droghe (63%). Insomma, un uomo «normale». Così come normale è la vittima: una donna di età compresa fra 35 e 54 anni, con la licenza media superiore (53%) o la laurea (22%); impiegata (20%) o disoccupata (19%) o casalinga (16%), con figli (82%). La maggior parte delle violenze continuano ad avvenire in casa, all’interno di una relazione sentimentale (84%), in una famiglia «normale».

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