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Contrabbando di gasolio, sgominata banda ed eseguiti 19 arresti e 55 perquisizioni

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CASERTA / ISERNIA / PRATO – Contrabbando di gasolio, eseguiti ieri mattina all’alba 19 arresti e 55 perquisizioni domiciliari. L’inchiesta parte dalla Toscana ma arriva anche a Caserta, in particolare nell’Alto Casertano, e nella vicina provincia di Isernia. La capillare attività di polizia giudiziaria – sviluppata su tutto il territorio nazionale – ha consentito di ricostruire complessivamente l’effettuazione di 72 trasporti, per una movimentazione complessiva di circa 2.200.000 litri di gasolio, sui cui gravavano 1.300.000 euro di accise e 750.000 euro di Iva.

Con l’operazione ”Caravan Petrol” colpiti i capi promotori dei traffici, gli autotrasportatori ed i beneficiari finali, 16 dei quali in provincia di Napoli. Per due dei fermati c’è anche l’accusa di omicidio per aver causato un incidente mortale in A1. I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Firenze, con il personale della Polizia Stradale di Firenze, hanno dato esecuzione questa mattina a 19 ordinanze di arresti domiciliari emesse, su proposta del sostituto procuratore di Prato, Antonio Sangermano, dal Gip presso il Tribunale di Prato, Luca D’Addario, nei confronti di altrettanti soggetti facenti parte, a vario titolo, di una associazione per delinquere radicata in Campania e finalizzata al contrabbando di gasolio importato dall’estero ed immesso in consumo in Italia in evasione d’imposta.

Si tratta di un ”gruppo criminale organizzato transnazionale” che si approvvigionava del carburante presso fornitori della Polonia, della Repubblica Slovacca e della Slovenia, lo caricava su autocisterne camuffate esternamente per carichi alimentari (ad esempio, per trasporto latte ed olii alimentari) e lo faceva trasportare da autisti affiliati fino ai depositi di distribuzione in Campania da dove il prodotto veniva venduto ”in nero” sulla rete nazionale.

Gli arresti di oggi dell’operazione ”Caravan Petrol”, che vanno a colpire i capi promotori dei traffici, nonché gli autotrasportatori ed i beneficiari finali, concentrati 16 in provincia di Napoli, due ad Isernia ed uno a Trieste, sono stati eseguiti con il supporto operativo dei finanzieri dei Comandi Provinciali di Napoli, Caserta, Isernia, Teramo, Imperia e Trieste i quali, contemporaneamente, hanno compiuto 55 perquisizioni domiciliari.

In particolare, nei confronti di due indagati, l’ordinanza è stata eseguita anche da personale della Polizia Stradale di Firenze, in quanto, oltre ai reati accomunanti con l’associazione, i due sono imputati anche per ”omicidio”, avendo causato, il 22 settembre 2012, la morte di un uomo in occasione di un incidente stradale.

L’indagine, infatti, trae origine da un gravissimo sinistro automobilistico causato, alle ore 2,58 di quel 22 settembre sull’autostrada del Sole (direzione sud), proprio dai due i quali, transitando all’interno della galleria Croci di Calenzano, a causa di un principio d’incendio sviluppatosi sul semirimorchio, arrestavano l’autotreno sempre all’interno della galleria, scendevano dal veicolo, sganciavano il semirimorchio, predisposto per il ‘trasporto latte’ e si allontanavano con il trattore stradale, abbandonandolo poco dopo sulla corsia di marcia, omettendo di adottare qualsiasi segnale di pericolo e senza allertare le autorità competenti, dandosi alla fuga.

Per questo motivo, gli automezzi che sopraggiunsero nella galleria piena di fumo (complessivamente 12 mezzi pesanti e 3 auto) furono coinvolti in inevitabili tamponamenti a catena, l’ultimo dei quali, molto violento, ha provocato ferite mortali a Francesco Spinelli, 35 anni.

Sin dai primi riscontri e’ emerso che l’autotreno, apparentemente adibito al trasporto di latte, era carico, in realtà di 27.000 litri di gasolio per autotrazione, pur non essendo dotato delle particolari prescrizioni tecniche per il trasporto su strada di materie pericolose, nonché di qualsiasi traccia di documentazione fiscale dii accompagnamento.

Su delega della Procura della Repubblica di Prato, il Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze interveniva a fianco della Polizia Stradale per risalire all’origine dell’incidente ed agli autori delle condotte criminali.

Grazie alle attività investigative, anche di natura tecnica, le fiamme gialle fiorentine accertavano l’esistenza nell’hinterland napoletano di una radicata consorteria criminale dedita all’illecito trasporto e commercializzazione di prodotti petroliferi, grazie ad una rete di società operanti nei medesimi settori.

Contestualmente sono stati posti in essere articolati riscontri, consistenti in sopralluoghi e pedinamenti che portavano al sequestro di 5 autocisterne, intercettate in flagranza di traffici di contrabbando, cariche di complessivi 142.740 litri di gasolio in evasione di 120.000 euro di imposte non pagate per accise su prodotti energetici ed Iva, nonché di 89.000 euro in contanti.

In tali circostanze veniva rilevato come i prodotti trasportati, formalmente qualificati come ”olii idraulici” o ”prodotti alimentari” e scortati da falsi ”C.M.R” (Convention Marchandises Routierès, lettere di vettura internazionali) che ne attestavano formalmente l’origine in uno dei paesi dell’Est e la destinazione sempre anch’essa all’estero (Francia), consistessero nella realtà in consegne di ”gasolio” che veniva occultato su automezzi non idonei e dirottato sul territorio nazionale fino ad arrivare in Campania, dove veniva canalizzato sulla rete di vendita all’ingrosso ed al dettaglio grazie a società compiacenti, ”in nero”, previo stoccaggio presso depositi abusivi direttamente gestiti dall’organizzazione.

La capillare attività di polizia giudiziaria – sviluppata su tutto il territorio nazionale – ha consentito di ricostruire complessivamente l’effettuazione di 72 trasporti, per una movimentazione complessiva di circa 2.200.000 litri di gasolio, sui cui gravavano 1.300.000 euro di accise e 750.000 euro di Iva.

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2 commenti

  1. Fate qualche servizio sulle amministrazioni comunali,sui contratti, appalti,lavori mai eseguiti o fatti male,sui loro parenti assunti presso gli enti pubblici.

  2. I nodi vengono sempre al pettine

    Il malaffare spesso sta nel DNA di alcuni personaggi: tutti sapevano come vengono gestite aziende con prestanomi incapaci anche di
    Firmare, analfabeti e alcolisti bisognosi di prendere qualche decina
    di euro. Adesso se partirà qualche altro servizio,- ——– ————— ————— —————– ——— —– sui tutti gli altri contratti, ——————————- — ne vedremo delle belle.