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CASERTA – CINGHIALI, DALLA REGIONE VIA LIBERA ALLA CARNEFICINA. CON LA BENEDIZIONE DI NUGNES E GIAQUINTO

CASERTA – Cinghiali, dalla regione via libera alla carneficina. Potranno essere abbattuti o catturati, praticamente, tutto l’anno. Lo prevede la delibera di giunta regionale numero 519 del 09 dicembre 2013, pubblicata sul Burc numero 73 dello scorso 23 dicembre. “Criteri per la prevenzione ed il contenimento dei danni da cinghiale” questo il “titolo” dell’atto del governo regionale adottato su impulso dell’assessore Daniela Nugnes. Con la scusa di contenere i danni all’agricoltura che i cinghiali, in alcune zone, possono determinare e con il principio di “regolare” il numero della popolazione degli stessi animali, di fatto, viene autorizzata una caccia 365 giorni all’anno. Il “controllo” dei cinghiali potrà essere attuato anche in aree protette come i Parchi; quindi anche zone dove la caccia è vietata.

Il Metodo della “girata” è una battuta di caccia che prevede la presenza di max 12 cacciatori ed un solo cane.

Il Metodo della “Braccata” invece è la classica battuta a cinghiale che prevede un numero molto più alto di cacciatori e di cani.

Singolare e molto “romantico” il metodo “con carabina dotata di ottica di mira”: in sostanza un fucile con il cannocchiale con il quale 365 giorni l’anno si possono abbattere gli animali in “eccesso”. Un metodo che ricorda i cecchini durante le guerre. Probabilmente sarà poco rassicurante per gli amanti della montagna e della natura passeggiare nei boschi, qualunque giorno dell’anno, sapendo che da qualche parte può esserci un cecchino ben nascosto con un fucile dotato di cannocchiale.

Questo lo schema riassuntivo contenuto nella stessa delibera regionale che prende anche dal Piano Faunistico Venatorio Regionale, approvato dal Consiglio Regionale in data 26 giugno 2013 nel quale si evidenzia la forte crescita delle popolazioni e la notevole espansione territoriale del Cinghiale (Sus scrofa), frutto di immissioni non pianificate, che specialmente in aree protette e nelle zone adiacenti, comporta seri problemi alle coltivazioni; in alcune aree del territorio regionale l’incremento delle popolazioni di cinghiale è tale da determinare ripercussioni economiche sulle attività antropiche, in particolare la specie è causa di sinistri stradali, e di danni alle produzioni agricole e zootecniche; il fenomeno sta assumendo, in alcuni Comuni, i connotati di una vera e propria emergenza che sollecita l’avvio urgente di iniziative volte a prevedere un sistema adeguato di misure preventive e di contrasto. L’incremento delle azioni legali per il risarcimento dei danni provocati da cinghiali agli automobilisti ed agli agricoltori determina costantemente un aggravio della spesa programmata dall’amministrazione regionale per indennizzare la quota di danni ritenuta tollerabile, pari a 300.000 euro/anno.

Inoltre la giunta regionale ha preso atto delle comunicazioni con cui i Sindaci di numerosi Comuni, soprattutto in provincia di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno, hanno espresso preoccupazione per l’allarme sociale e sanitario conseguente alla notevole diffusione della specie, anche ai limiti dei centri abitati, chiedendo di promuovere misure urgenti utili a determinare un’efficace azione di contrasto. Il deliberato regionale – che vede la soddisfazione dell’assessore regionale Daniela Nugnes e di quello provinciale Stefano Giaquinto – probabilmente soddisfa in pieno alcune categorie. I cacciatori che da tempo “premevano” per aver più libertà di “movimento” e gli agricoltori che ora hanno la possibilità di chiedere qualche risarcimento in più.

La speranza è che anche davanti alle crescenti richiesti di risarcimento danni – da parte degli allevatori – per la presenza di lupi sul Matese, la giunta regionale non adotti lo stesso criterio adottato per i cinghiali. Tanto, in fondo in fondo, cinghiali e lupi non votano. I cacciatori e alcuni agricoltori si.

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un commento

  1. A favore degli animali

    Poi nn vi lamentate se i cinghiali nella prov d Caserta non c sono… xke gli animali sono altri. .