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MONDRAGONE – Uccidono un anziano durante una rapina, arrestati in tre: due romeni e una bulgara. ECCO IL VIDEO

 

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MONDRAGONE – TRADITI DALLA BRAMA DEL CONTANTE. IN MANETTE UNA BANDA COMPOSTA DA DUE RUMENI ED UNA CITTADINA BULGARA RESPONSABILI DI RAPINA ED OMICIDIO PRETERINTENZIONALE AI DANNI DI UN ANZIANO SETTANTACINQUENNE DECEDUTO NEL CORSO NEL CORSO DELL’EVENTO CRIMINOSO. Tutto prende le mosse dallo “strano” decesso di un anziano di Castel Volturno. In casa i chiari segni di un furto. Da qui le immediate indagini dei Carabinieri della Stazione di Castel Volturno. L’analisi dei movimenti bancari della carta di credito sottratta alla vittima e le informazioni acquisite sul territorio hanno permesso ai militari dell’Arma di rintracciare gli autori materiali della rapina in abitazione nel corso della quale la vittima ha trovato la morte. In manette anche la fidanzata bulgara di uno dei due con il ruolo di basista. Per i tre il Fermo d’indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

In data 21 settembre u.s. a seguito di serrate, complesse e articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di S.M. Capua Vetere, delegate e condotte, con encomiabile professionalità, dalla Compagnia di Mondragone e dalla Stazione di Castel volturno, è stato eseguito un decreto di fermo del Pubblico Ministero nei confronti di tre di indiziati di delitto:

  1. MITOCARU Mihita Cristinel nato in Romania il 31.10.1992, senza fissa dimora;
  2. MATEI Petru nato in Romania il 13.4.1992, senza fissa dimora;
  3. MORTIMEI Izabel nata in Bulgaria, senza fissa dimora.

I reati contestati sono:

  • per tutti: concorso in rapina pluriaggravata ( arti. 1 10, 628 comma 1-3 e nn. 1-2-3bis-3quinquies, art.61 n.5 c.p. );
  • per i primi due: concorso in omicidio preterintenzionale ( artt. 1 10, 584 c.p.), in ricettazione ( artt. 110, 648 c.p. ) e per fuso indebito di carte bancomat ( artt. 1 10, 56 c.p. e 55 co.9 D.L.vo n. 231/07 ).

I destinatari del decreto di fermo sono gravemente indiziati di avere organizzato una rapina in danno di Michele Carbonara, di 74 anni, eseguita, con modalità efferate, nella notte tra il 14 e il 15 settembre u.s. in Castel Volturno loc. Baia Verde, che ha avuto quale conseguenza la morte del Carbonara. Il Mitocaru e il Matei sono risultati essere gli esecutori materiali della rapina, mentre la Morti mei è da ritenersi concorrente nello stesso reato in quanto, pur essendo assente sulla scena del delitto, da lei sono state fornite le indicazioni che hanno portato i malviventi nelP abitazione del Carbonara, presso il quale la Mortimei aveva lavorato come badante per qualche tempo. Del Carbonara quindi costei aveva avuto modo di conoscere non solo il possesso di denaro contante, carte di credito e bancomat, ma anche lo stato di isolamento personale, il precario stato di salute, ultrasettantenne, affetto da ictus cerebrale e non deambulante, tutte condizioni che avrebbero reso estremamente facile l’esecuzione dell’azione delittuosa.Introdottisi nell’abitazione del Carbonara, il Mitocaru e il Matei lo hanno minacciato ed immobilizzato violentemente, con modalità disumane tali  da causarne la morte. Una immediata perquisizione in alcuni mobili e armadi dell’abitazione del Carbonara ha consentito ai malviventi, per le precise indicazioni della complice, di appropriarsi di circa 100 euro in contanti, due telefonini cellulari edue carte bancomat. L’efferatezza del delitto, scoperto la mattina del 15 settembre e che tanto allarme e preoccupazione aveva suscitato nei concittadini del Carbonara, ma in particolare nella considerazione delle condizioni e dell’età del Carbonara, contro cui avevano agito i rapinatori, hanno immediatamente fatto scattare le indagini, prima con un minuzioso lavoro scientifico nell’abitazione e poi con la ricostruzione delle abitudini del deceduto e delle persone che lo frequentavano.La perfetta intesa tra questa Procura, nella persona del P,M. delegato, e i Carabinieri della Compagnia di Mondragone e Stazione di C. Volturno, hanno consentito, lavorando anche di notte, di giungere in un tempo altamente encomiabile alla identificazione dei responsabili, assicurandoli alla Giustizia.

 

 

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Infatti, le indagini sono risultate sin dall’inizio particolarmente fluide e complesse, essendo emerso che l’abitazione del Carbonara era stata frequentata, oltre che da pochissimi familiari, anche da diverse badanti, su cui potevano concentrarsi le indagini. La pazienza di non bruciare le indagini, con inutili fermi o interrogatori, unita alla tenacia hanno dato i loro frutti.

La svolta delle indagini, infatti, si è avuta dall’accertamento su alcuni prelievi bancari ( per circa 1310 euro ), con uso dei bancomat sottratti al Carbonare, effettuati la mattina stessa del 15 settembre presso sportelli bancomat sia nel casertano che nel napoletano.

Acquisite immediatamente le immagini dei video posti sui bancomat e con successive indagini “porta a porta “, è stato identificato uno dei rapinatori.

Non sono mancati colpi di scena, ma alla fine sono stati identificati e fermati tutti i componenti del gruppo: due cittadini rumeni ed una bulgara, fidanzata di uno dei rapinatori.

La consapevolezza delle prove inconfutabili raccolte dagli inquirenti ha stroncato qualsiasi resistenza e due di loro hanno confessato le rispettive responsabilità con ampie e dettagliate dichiarazioni rese al Pubblico Ministero, nel corso di un regolare interrogatorio.

 

In data 21 settembre u.s. a seguito di serrate, complesse e articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di S.M. Capua Vetere, delegate e condotte, con encomiabile professionalità, dalla
Compagnia e dalla Stazione Carabinieri di Mondragone, è stato eseguito un  decreto di fermo del Pubblico Ministero nei confronti di tre di indiziati di  delitto:
1. MITOCARU Mihita Cristinel nato in Romania il 31.10.1992, senza fissa dimora;
2. MATEI Petru nato in Romania il 13.4.1992, senza fissa dimora;
3. MORTIMEI Izabel nata in Bulgaria, senza fìssa dimora.
I reati contestati sono: • per tutti: concorso in rapina pluriaggravata ( artt. 110, 628 comma 1-3 e nn. l-2-3bis-3quinquies, art.61 n.5 c.p. ); concorso in furti aggravati in abitazione ( 110, 81 cpv., 624 bis c.p. ) ;
• per i primi due: concorso in omicidio preterintenzionale ( artt. 110, 584 c.p.), in ricettazione ( artt. 110, 648 c.p. ) e per l’uso indebito di carte bancomat ( artt. 110, 56 c.p. e 55 co.9 D.L.vo n. 231/07 ).
I destinatari del decreto di fermo sono gravemente indiziati di avere organizzato una rapina in danno di Michele Carbonara, di 74 anni, eseguita, con modalità efferate, nella notte tra il 14 e il 15 settembre u.s. in CastelVolturno loc. Baia Verde, che ha avuto quale conseguenza la morte del Carbonara.
Il Mitocaru e il Matei sono risultati essere gli esecutori materiali della rapina, mentre la Mortimei è da ritenersi concorrente nello stesso reato in quanto, pur essendo assente sulla scena del delitto, da lei sono state fornite le
indicazioni che hanno portato i malviventi nell’ abitazione del Carbonara, presso il quale la Mortimei aveva lavorato come badante per qualche tempo. Del Carbonara quindi costei aveva avuto modo di conoscere non solo il possesso di denaro contante, carte di credito e bancomat, ma anche lo stato di isolamento personale, il precario stato di salute, ultrasettantenne, affetto da ictus cerebrale e  non deambulante, tutte condizioni che avrebbero reso estremamente facile l’esecuzione dell’azione delittuosa.  Introdottisi nell’abitazione del Carbonara, il Mitocaru e il Matei lo  hanno minacciato ed immobilizzato violentemente, con modalità tali da  causarne la morte.
Una immediata perquisizione in alcuni mobili e cassetti presenti nell’abitazione del Carbonara ha consentito ai malviventi, per le precise indicazioni della complice, di appropriarsi di circa 100 euro in contanti, due
telefonini cellulari e due carte bancomat. L’efferatezza del delitto, scoperto la mattina del 15 settembre e che tanto allarme e preoccupazione aveva suscitato nei concittadini del Carbonara, ma in particolare la considerazione delle condizioni e dell’età del Carbonara, contro cui avevano agito i rapinatori, hanno immediatamente fatto scattare le indagini, prima con un minuzioso lavoro scientifico nell’abitazione e poi con la
ricostruzione delle abitudini del deceduto e delle persone che lo frequentavano. La perfetta intesa tra questa Procura, nella persona del P,M. delegato, e i Carabinieri della Compagnia e Stazione di Mondragone, hanno consentito, lavorando anche di notte, di giungere con un tempismo altamente encomiabile alla identificazione dei responsabili, assicurandoli alla Giustizia. Infatti, le indagini sono risultate sin dall’inizio particolarmente fluide e complesse, essendo emerso che l’abitazione del Carbonara era stata frequentata, oltre che da pochissimi familiari, anche da diverse badanti, su cui potevano concentrarsi le indagini. La pazienza di non bruciare le indagini, con inutili fermi o interrogatori, unita alla tenacia hanno dato i loro frutti. La svolta delle indagini, infatti, si è avuta dall’accertamento su alcuni prelievi bancari ( per circa 1310 euro ), con uso dei bancomat sottratti al Carbonare, effettuati la mattina stessa del 15 settembre presso sportelli  bancomat sia nel casertano che nel napoletano. Acquisite immediatamente le immagini dei video posti sui bancomat e con successive indagini “porta a porta “, è stato identificato uno dei rapinatori. Non sono mancati colpi di scena, ma alla fine sono stati identificati e fermati tutti i componenti del gruppo: due cittadini rumeni ed una bulgara,
fidanzata di uno dei rapinatori.La consapevolezza delle prove inconfutabili raccolte dagli inquirenti ha  stroncato qualsiasi resistenza e due di loro hanno confessato le rispettive responsabilità con ampie e dettagliate dichiarazioni rese al Pubblico Ministero,  nel corso di un regolare interrogatorio.

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