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TEANO / AVELLINO – Strage dei pellegrini, i periti: l’autista cercò di salvare tutti

TEANO / AVELLINO  – Si è tenuto nel deposito giudiziario di Mercogliano (Avellino), la perizia sull’autobus precipitato la sera del 28 luglio dal viadotto Acqualonga di Monteforte Irpino (Avellino) dell’A16 Napoli-Bari, con un bilancio di 39 morti. Uno dei periti degli indagati, Eugenio Rapinese, nominato dal titolare della Mondo Travel di Gennaro Lametta, si e’ ferito mentre era in corso l’incidente probatorio. Rapinese si e’ chinato per visionare la parte bassa del bus e, alzandosi, ha battuto la testa su una trave. Sul posto e’ stata fatta arrivare un’autoambulanza. I sanitari hanno prima medicato Rapinese e poi lo hanno portato in ospedale dove gli saranno applicati due punti di sutura al cuoio capelluto.

Periti autista, tentò salvare  vite – Ciro Lametta, l’autista del pullman precipitato da un viadotto in Irpinia, “ha cercato in tutti i modi di rallentare il bus per evitare la tragedia”, anche “appoggiandosi parallelamente al new jersey che però ha ceduto”: lo hanno detto i periti dello stesso Lametta al termine della prima giornata di incidente probatorio. Uscendo dal deposito giudiziario di Mercogliano (Avellino) dove si è svolto l’incidente probatorio, gli ingegneri Fabio Monfreda e Flavio Toscano (in foto), i periti che rappresentano Ciro Lametta, hanno che “la rottura del sistema di trasmissione ha danneggiato i freni e reso incontrollabile il bus. Ciro Lametta, a nostro avviso – hanno aggiunto – ha cercato di rallentare in ogni modo possibile il pullman per evitare la tragedia”. Monfreda e Toscano hanno sottolineato che “Ciro Lametta ha cercato, inutilmente, di frenare il bus appoggiandosi parallelamente al new jersey che pero’ – hanno aggiunto – ha ceduto facendo precipitare il mezzo nella scarpata”. Secondo quanto riferito dai due periti, “l’unica ruota in grado di poter frenare era la posteriore sinistra”.

Perito vittime, freni erano rotti – Il pullman precipitato lo scorso 28 luglio in Irpinia, causando la morte di 39 persone, aveva perso il sistema di trasmissione che aveva danneggiato l’impianto frenante del mezzo: lo riferisce, in una pausa dell’incidente probatorio, l’ avv. Andrea Pianese, perito della famiglia Del Giudice che nel sinistro ha perso tre persone. L’avv. Pianese, uscendo dal deposito dove sono in corso gli accertamenti tecnici irripetibili sul pullman, ha riferito che il sistema di trasmissione recuperato e sequestrato circa un chilometro prima del punto dove è avvenuto l’incidente “appartiene sicuramente al bus che è precipitato dal viadotto. La rottura del sistema di trasmissione – ha spiegato Pianese – ha anche danneggiato il sistema frenante ad aria dell’autobus. In sostanza – ha aggiunto – il bus non aveva più i freni a disposizione quando è avvenuta la tragedia”. Il bus – ha spiegato l’avv. Pianese – aveva a disposizione anche un sistema frenante meccanico che, però, ha funzionato solo su una ruota. “Questo – ha sottolineato Pianese – potrebbe aver determinato anche una traiettoria irregolare del bus sulla discesa di Monteforte”. Pianese, infine, ha reso noto che, insieme al sistema di trasmissione del bus, e’ stato recuperato anche un altro pezzo meccanico che pero’ non e’ risultato appartenere al pullman coinvolto nell’incidente.

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